Roma – “L’incendio del Tmb proprio poco prima del picco di produzione dei rifiuti, tipico del periodo natalizio, ha creato difficoltà imprevedibili fino a poche settimane fa. Per gestire la situazione abbiamo lavorato giorno e notte con Roma Capitale e con la Regione Lazio. Per avviare una pianificazione che porti in tempi ragionevoli il sistema alla normalità”. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa intervistato dal Messaggero.
“Sono stati firmati dei contratti tra aziende, raccolta la disponibilità di altri impianti ad accogliere i rifiuti che da un giorno all’altro non avevano più uno sbocco – prosegue -. È chiaro che c’è una forte criticità. E che questo comporta che ogni attore faccia la propria parte. In questo momento vanno superati gli steccati politici. Solo così si potrà scavallare questa criticità improvvisa”.
“Quella del commissariamento della Regione – continua Costa – è un’ipotesi che è stata considerata suggestiva da molti fronti. Però ragioniamo: un commissario per l’emergenza creatasi dopo l’incendio del Tmb non avrebbe potuto fare di più in questa fase di quello che gli attori istituzionali hanno fatto. Cercare di smaltire le 500 tonnellate che finivano al Salario in altre strutture e con altri percorsi nel rispetto della tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente. Non è che un Commissario possa inventarsi altre soluzioni: anzi, passerebbe diversi mesi solo per capire come organizzare i lavori”.
“Diverso sarebbe stato se i due enti responsabili, Regione e Comune, non avessero dialogato. Se ci fossero state distanze incolmabili. Ripeto: Regione e Roma Capitale, nel proprio ruolo, in questa emergenza creatasi dopo il rogo del Tmb, hanno agito per il bene dei cittadini romani. E stanno continuando a farlo. Chiaramente il mio ruolo, come Ministro dell’Ambiente, è quello di assicurare che questo dialogo continui: sto vigilando e seguo la situazione con grande attenzione”.
(LaPresse)