Roma, la prefettura programma 23 sgomberi: sono molti centri sociali, assente la sede di Casapound

Il Prefetto di Roma ha adottato il programma degli sgomberi per le occupazioni nella Capitale.

Foto Cecilia Fabiano - LaPresse

ROMA – Il Prefetto di Roma ha adottato il programma degli sgomberi per le occupazioni nella Capitale. In totale gli immobili occupati abusivamente a Roma da più di 11.000 persone sono 82. Dunque si partirà da quelli sui quali gravano pronunce dell’Autorità Giudiziaria e che si aggiungono ai 2 sgomberi già avviati.

i casi

La priorità sarà data a 23 edifici, nei quali operano diversi centri sociali, ma per il momento non si tocca Casapound. Fonti del Viminale fanno sapere che è stato dato particolare rilievo, nell’ordine, alle occupazioni in cui la mancata esecuzione del provvedimento penale è stata sanzionata con una condanna al risarcimento del danno, alle occupazioni gravate dall’ordine di rilascio, a quelle gravate da sequestro preventivo.

L’intervento

Il primo in lista è un edificio in via Prenestina 913, nel quinto municipio, occupato il 27 marzo 2009 e che al momento ospita circa 200 persone. In lista c’è anche l’ex manicomio di Monte Mario, in piazza Santa Maria della Pietà. Questa sede dell’associazione antagonista ‘Ex Lavanderia’, che organizza attività culturali: nel padiglione 25 sono presenti 7 nuclei familiari. Presa di mira anche la sede della ‘Casa delle donne Lucha Y Siesta’, in via Lucio Sestio, occupata l’8 marzo 2008, nella giornata internazionale delle Donne. Ci sono poi le sedi dei centri sociali ‘Strikers’ (in via Umberto Partini 21, occupato 18 ottobre 2002), ‘Spazio 32’ (in Piazza dei Sanniti, occupato il 15 aprile 2011). Poi ‘BAM – Biblioteca Abusiva Metropolitana’ (in via dei Castani, occupato il 25 settembre 2008 e che attualmente ospita 10 esponenti di area anarchica), ‘Acrobax’ (l’ex cinodromo in via della Vasca Navale 6, di proprietà Comune di Roma occupato il 20 novembre 2002, con 50 occupanti stabili).

L’ordine della prefettura

Il Piano – al termine di un lavoro istruttorio svolto dalla prefettura con Regione, Comune e Questura – è frutto della condivisione in Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica delle priorità da tutelare, a salvaguardia, si rende noto, “dell’incolumità pubblica e privata, dell’ordine e della sicurezza pubblica, tenendo conto delle capacità assistenziali dell’Ente locale a favore delle fragilità”. Gli sgomberi contenuti nel programma partiranno dalla primavera del 2020, tenendo conto che, nei prossimi mesi, occorrerà procedere con i due sgomberi già in fase di predisposizione, di cui uno per il quale l’Amministrazione dell’Interno è stata condannata a un cospicuo risarcimento del danno di circa 260mila euro al mese, con pignoramento dei fondi di 23 milioni di euro, e l’altro per il quale il prefetto di Roma si è già insediato quale Commissario ad acta, a seguito di provvedimento del Giudice Amministrativo.



Il programma degli interventi è diluito in un arco temporale pluriennale, con una media di quattro interventi l’anno. Fermo restando ogni potere di intervento del prefetto in presenza di situazioni emergenziali, il Piano potrà comunque essere aggiornato in presenza di nuovi provvedimenti dell’Autorità giudiziaria o per esigenze di incolumità o di ordine e sicurezza pubblica.

Di Maria Elena Ribezzo

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