ROMA – Sette anni e quattro mesi di carcere più tre anni di libertà vigilata a fine pena. È la richiesta di condanna fatta dal pm Giovanni Musarò nei confronti di Antonio Casamonica, appartenente alla nota famiglia della periferia sud est di Roma. L’uomo è impuntato per lesioni e violenza privata aggravate dal metodo mafioso, nel processo per il raid avvenuto il 1 aprile scorso nel Roxy bar della Romanina.
I fatti risalgono alla domenica di Pasqua del 2018, quando una donna, invalida civile, e il titolare del locale, alla periferia sud est di Roma, hanno subito un’aggressione.
La condanna fa seguito alle sentenze che sono avvenute lo scorso ottobre ed hanno riguardato tre membri della famiglia Di Silvio
Per l’aggressione quattro persone sono finite a processo con accuse, a vario titolo, di lesioni, violenza privata, danneggiamento e minacce, il tutto aggravato dal metodo mafioso. Nell’ottobre scorso le prime tre condanne, con rito abbreviato, per tre membri della famiglia Di Silvio convolti nel raid: 4 anni e 10 mesi di carcere per Alfredo Di Silvio, 4 anni e 8 mesi per il fratello, Vincenzo, e 3 anni e due mesi per il nonno dei due, Enrico. Il giudice ha riconosciuto l’aggravante mafiosa.
(LaPresse)