ROMA (Francesco De Sio) – Dalla Champions alla quasi Champions. La Roma di Di Francesco mette da parte il fioretto e, dopo le fatiche europee con il Liverpool, mette da parte il fioretto portandosi da Cagliari un successo tutto di nervi, ottenuto con le unghie e con i denti. In Sardegna, però, c’è stato da soffrire.
CUORE E NERVI OLTRE L’OSTACOLO
Eppure la serata non era cominciata nel migliore dei modi per il giallorossi, con Manolas infortunatosi nel riscaldamento. Al suo posto esordio in Serie A per il baby Capradossi. Senza Strootman, Pellegrini, Perotti ed El Shaarawy e con l’inedita coppia a centrocampo composta da De Rossi e Gonalons, i giallorossi si sono affidati all’uomo di maggior talento, quell’Under che al quarto d’ora ha messo in dentro in buca d’angolo un piatto sinistro precisissimo. Palo e gol: gioco, partita e incontro.
ONORE AI SARDI
Ma difendere il vantaggio contro i ragazzi di Lopez è stato tutt’altro che una passeggiata. Per farlo la Roma ha dovuto ricorrere a una capacità di soffrire superiore alla media e – tanto per cambiare – a un Alisson in versione ‘deluxe’. Il portiere brasiliano è stato superbo in almeno tre occasioni, in una salvando addirittura sul tentativo di chiusura di sperato di Bruno Peres. A inizio ripresa il Cagliari ha anche sciupato una clamorosa occasione con Farias incespicato sulla palla a tu per tu con l’estremo difensore. Nel finale è stato Kolarov a salvare ancora su Farias lanciato in porta. Gli isolani reclamano per un presunto rigore nel finale per un intervento sospetto di Gerson su Deiola, ma l’arbitro ha lasciato correre.
CHAMPIONS, CI SIAMO
Con lo scontro diretto fra Lazio e Inter nell’ultimo turno e il vantaggio in classifica su biancocelesti (+2) e nerazzurri (+4), alla Roma basterà un punto nelle prossime due partite per essere sicura di finire tra le prime quattro e partecipare nuovamente alla Champions. Il calendario mette di fronte Juventus, già virtualmente campione d’Italia e Sassuolo, già salvo. La missione è possibile.
