ROMA – Si è ritrovata con l’auto in panne in piena notte, in zona Eur a Roma, dopo il concerto di Venditti e De Gregori: è la disavventura che ha vissuto Fabiana Grazzi, 40 anni, segretaria d’azienda, nel weekend appena trascorso, raccontata dal quotidiano Leggo, diretto da Davide Desario.
Un guasto alla macchina le impedisce di tornare a casa, a Latina. La prima cosa che ha pensato è stata quella di cercare una camera d’albergo. “Evito affittacamere o altro, mi rivolgo al Novotel vicino Euroma2: alla reception mi sono scusata per l’orario e poi ho chiesto una camera. Ero vestita come una ragazza che va ad un concerto: quindi in pantaloncini e maglietta e con solo uno zainetto. Sono stata guardata con indifferenza e mi è stato risposto che l’hotel era al completo, senza proporre un’alternativa oppure chiedermi se avessi bisogno di aiuto”, racconta.
Quando è arrivato un taxi, la 40enne ha spiegato che sarebbe dovuta tornare a Latina. “Chiedo se fosse libero e se poteva portarmi fino a Latina. La risposta è stata: ‘Sai quanti km sono? E come paghi?’. Ho due carte di credito e il bancomat. ‘Non accetto carte”’, la replica. Così il tassista – alle 2 di notte – ha preteso che andassi a prelevare 220 euro in contanti, da pagare prima della corsa. Niente tassametro, la tariffa era 110 euro all’andata e altrettanti per il ritorno”.
Fabiana Grassi spiega di aver avuto la “sensazione che il mio abbigliamento e l’orario abbiano contribuito nel farsi un’idea sbagliata. Ma può un receptionist negare aiuto a una donna in difficoltà, evitandole altri disagi? E il tassista può pretendere il pagamento anticipato della corsa? Se al mio posto ci fosse stata un’adolescente, nessuno l’avrebbe aiutata? No, così non va. Roma non è una… città aperta”.
(LaPresse)