BUCAREST – Il governo della Romania, guidato dal primo ministro Florin Citu del Partito nazionale liberale, è caduto a seguito di una mozione di sfiducia approvata a grande maggioranza dal Parlamento. La mozione era stata presentata dal Partito socialdemocratico (Psd) all’opposizione e sostenuta dall’ex partner della coalizione di governo Usr-Plus e dal partito di estrema destra Aur. È stata approvata con 281 voti, mentre ne erano necessari soltanto 234. Si aggrava così in Romania la crisi politica cominciata circa un mese fa, quando Citu ha rimosso dall’incarico il ministro della Giustizia Stelian Ion di Usr-Plus per non avere firmato un programma di sviluppo regionale; Usr-Plus definì la mossa una “revoca ingiuriosa” e lasciò la coalizione a tre. Nel dibattito che ha preceduto il voto del Parlamento, Citu si è scagliato contro l’Usr-Plus, dicendo di avere tollerato “una squadra di incompetenti”. Il presidente della Romania, Klaus Iohannis, consulterà adesso i parlamentari sulla nomina di un nuovo primo ministro, mentre Citu potrebbe rimanere al timone del governo per 45 giorni. Se i deputati per due volte non riuscissero ad accordarsi su un nuovo premier, Citu potrebbe essere nominato nuovamente alla guida dell’esecutivo. L’Usr-Plus ha espresso la volontà di ripristinare la coalizione, ma con un premier diverso. Claudiu Tufis, professore associato di Scienze politiche all’università di Bucarest, ha detto ad Associated Press che si aspetta che il risultato del voto di sfiducia di oggi sia un governo liberale con il sostegno dei socialdemocratici, un sostegno “in Parlamento ma non nel Gabinetto”.
L’esecutivo a guida liberale era arrivato al potere a seguito delle elezioni dello scorso dicembre. La crisi in corso potrebbe ostacolare gli sforzi della Romania per affrontare l’allarmante aumento di contagi da Covid-19 nel Paese, che sta mettendo sotto forte pressione gli ospedali. Oggi il Paese, che conta 19 milioni di abitanti, ha registrato il suo più alto numero di contagi di coronavirus quotidiano dall’inizio della pandemia, con 15.037 nuovi casi.
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