Rotondi: “Una sconfitta i simboli spariti, a destra serve un nuovo partito”

Il leader della Dc propone una forza popolare per unire Fi, Fdi e Lega. Amministrative: sosterrà Maresca a Napoli e non esclude l’appoggio a Sala a Milano

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

Lega e Fi sono impegnate nel tentativo di creare una federazione di centrodestra. L’obiettivo è quello di rafforzarsi in vista delle elezioni del 2023, a restare fuori è Fdi poiché Giorgia Meloni, consapevole della crescita del suo partito, a differenza degli alleati pensa che un’operazione di questo tipo non sia conveniente. Certo è che ad oggi le idee sono confuse poiché Matteo Salvini parla di federazione mentre Antonio Tajani si spinge a rispolverare l’idea del partito unico. Questo garantirebbe la sopravvivenza dei berlusconiani ridotti alla canna del gas. “Il rapporto più stretto tra forze di centrodestra fu un’intuizione di Berlusconi – ha detto l’ex presidente del Parlamento europeo – che ha parlato più volte di una prospettiva di un partito unico per garantire stabilità al Paese. Questo è un tema sempre dibattuto, ora c’è questa nuova proposta di Salvini e ne stiamo parlando”. A guardare con poco entusiasmo all’ipotesi della federazione c’è il leader della Dc e deputato Gianfranco Rotondi che con Cronache parla dell’intenzione di sostenere a Napoli il candidato che preferisce definirsi civico, oltre che di centrodestra, Catello Maresca.

Onorevole, che ne pensa dell’idea lanciata dalla Lega di federare il centrodestra?

Federazione in politica non significa niente: è come dire ‘ci frequentiamo’, ma ognuno è libero di sposare un altro. Posso essere invece attento all’idea di un nuovo partito popolare che elabori, sintetizzi e rilanci le esperienze di Lega, Fi, Dc.

Non c’è il rischio che FI venga inglobata dal Carroccio?

In tutte le sintesi c’è questo rischio, che però può essere anche rovesciato.

La Meloni si è detta contraria…

Ha le sue ragioni: la federazione mi pare una formula generica, evanescente.

In autunno ci saranno le Amministrative, il centrodestra ha fatto fatica a trovare i candidati a sindaco nelle grandi città e ha scelto di puntare su personalità ‘civiche’. Una sconfitta per la politica?

E’ una sconfitta che dura da tempo, e va di pari passo con la criminalizzazione della politica e del mandato rappresentativo.

A Napoli il centrodestra si appresta a sostenere Maresca. Ma il magistrato in aspettativa continua a dichiararsi civico e a mantenere le distanze con i partiti. Non le sembra svilente per una coalizione che punta alla guida del Paese?

Maresca è una figura di assoluto prestigio, ha la mia simpatia e il mio sostegno. Non è una sconfitta né per la politica né per la coalizione.

Lei a Napoli darà una mano?

Assolutamente sì. La Dc oggi non è un partito, bensì un network culturale pronto a sostenere figure e programmi compatibili con la storia democristiana: può accadere che sosteniamo candidati di sinistra come Sala a Milano, di destra come Michetti a Roma, e civici come Maresca a Napoli.

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