Ruby ter, Chiara Danese: “Ad Arcore subii violenza fisica e psicologica”

Una storia, quella dei festini a casa dell'allora presidente del Consiglio, che le ha cambiato la vita. In peggio

Foto Lapresse - Matteo Corner

MILANO – Ad Arcore la sera del 22 agosto 2010, quando con l’amica Chiara Danese ha partecipato a una delle “cene eleganti” di Silvio Berlusconi, ha subito “violenza psicologica e fisica”. Un trauma talmente grande che Chiara Danese, 27 anni, una delle “testimoni chiave” dei processi sul bunga bunga, a distanza di 9 anni da quella sera “soffre ancora e prende farmaci”. Una storia, quella dei festini a casa dell’allora presidente del Consiglio, che le ha cambiato la vita. In peggio.

La testimonianza di Chiara Danese

La ragazza ha deposto al processo che vede imputato Berlusconi con altre 28 persone, tra cui molte Olgettine, per corruzione in atti giudiziari. Ha parlato di quello che ha visto, della decisione di lasciare la festa prima del tempo perché “non si sentiva bene” ed era a disagio. E riferito anche di essere stata minacciata di morte da Daniele Salemi, che l’aveva messa in contatto con Lele Mora e Emilio Fede. E proprio il giornalista aveva portato lei e l’amica Ambra Battilana a Arcore.

Le cene ad Arcore

Chiara e Ambra, da poco 18enni, erano state convinte da Salemi a partecipare alla cena a casa di Berlusconi, che avrebbe potuto aiutarle ad entrare nel mondo dello spettacolo. Entrambe stavano per partire per Salsomaggiore e partecipare alle finali di Miss Italia. E speravano che quella cena le potesse aiutare a far decollare la loro carriera. Chiara però non sapeva “chi fosse il padrone di casa” e solo dopo la serata ha ricollegato che quel “ricco imprenditore” era in realtà il Cavaliere. Rispondendo alle domande del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e del pm Luca Gaglio, la 27enne ha raccontato che Salemi “voleva farmi prostituire, voleva farmi diventare una escort”. Salemi le faceva pressioni.

Le avances di Emilio Fede

“Io ero destinata Emilio Fede e Ambra Battilana a Berlusconi, così avevo capito”. Nei racconti della aspirante modella – che dopo il suo ‘no’ ha raccontato di “essere tornata a studiare” e “avere chiuso con il mondo dello spettacolo” – ci sono spogliarelli, toccamenti e baci tra Berlusconi e le ragazze, danze osè e molto altro. Oltre alle avances, respinte, di Emilio Fede. E proprio per via di quel “no”, racconta Chiara, la sua carriera è finita ancora prima di iniziare. Tanto a Miss Italia il turno lo ha passato Roberta Bonasia, che Berlusconi quella sera presentava a tutti “come se fosse la sua fidanzata”. E lei è dovuta tornare a casa.

Le domande del pm

La ragazza è anche scoppiata a piangere quando il pm Tiziana Siciliano le ha chiesto adesso come viva. “Questa situazione mi ha rovinato la vita, anche perché la gente si è fatta un’idea di me basandosi sui titoli dei giornali — ha detto — . Nel mio paesino sono stata etichettata come escort, sono stata vittima di bullismo, non potevo uscire di casa”.

Dopo di lei ha testimoniato anche Melania Tumini, amica d’infanzia di Nicole Minetti. Che a fine settembre del 2010 aveva partecipato anche lei a una cena a casa dell’ex premier. Anche lei ha parlato di spogliarelli, toccamenti. Tanto che dopo quella serata, parlando al telefono con il padre, aveva definito la festa un “puttanaio”. E dopo quell’episodio aveva preferito chiudere i rapporti con Nicole Minetti.

(LaPresse)

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