Agli atti del processo Ruby ter sono finite anche alcune chat, conversazioni tra Silvio Berlusconi e alcune delle ragazze ospiti delle feste di Arcore. Per il difensore di Berlusconi, l’avvocato Federico Cecconi, gli “screenshot” di quelle conversazioni non hanno alcuna “valenza” come prove della presunta corruzione da parte del Cavaliere nei confronti delle ex olgettine in cambio del loro silenzio ai processi del Ruby gate ma, al contrario quelle frasi potrebbero essere lette come un “tentativo di ricatto” e “comportamenti opachi” ai danni di Berlusconi, che il difensore ha “segnalato al Tribunale”. Così il legale del Cavaliere in un passaggio della sua arringa al processo Ruby ter.
In una pausa dell’udienza, poi, l’avvocato Cecconi ha chiarito di “aver in maniera chirurgica fornito elementi in grado di dare dimostrazione di una causale alternativa totalmente lecita riguardo alle dazioni di danaro che nel corso del tempo, in modo espresso e totalmente lecito, Silvio Berlusconi ha fatto nei confronti di una generalità di persone”.
“Che poi da parte di qualche soggetto ci possa essere stato un qualche comportamento scomposto di chi si sia approfittato della generosità di Silvio Berlusconi, è un elemento ulteriore” ma non in conflitto con “l’assenza di responsabilità da parte di Berlusconi”. La causale dei versamenti era quella “di aiutare e ristorare persone che si sono trovate in un tritacarne mediatico dall’inizio 2011 nell’ambito della vicenda Ruby”.
LaPresse