GOMEL – Russia-Ucraina verso il cessate il fuoco. O almeno si spera. Al tavolo della trattativa che si stanno svolgendo in queste ore presso il Rumyantsev-Paskevich, al confine tra Ucraina e Bielorussia, i rappresentanti dei due Paesi. L’obiettivo sembra quello di trovare una difficile e momentanea soluzione per il cessate il fuoco.
Le delegazioni
A capo della delegazione russa il ministro della Difesa Oleksii Reznikov Medinsky. Chiaro difensore dell’identità nazionale è uomo molto vicino a Vladimir Putin oltre che suo consigliere ed ex ministro della cultura. Ad accompagnarlo Alexander Fomin, il generale viceministro della Difesa, assieme al viceministro degli Esteri Andrei Rudenko.
A rappresentare l’Ucraina il ministro della Difesa Oleksii Reznikov: “È impossibile piegare i nostri difensori – ha detto – è impossibile far deporre le armi a Kiev. I tempi sono difficili, ma passerà. L’Ucraina vincerà. Stiamo già vincendo. Pertanto, consigliamo agli occupanti di tornare a casa. Non è troppo tardi”. Ma solo poco prima che iniziassero le complicate trattative da Kiev avevano sottolineato che “la questione chiave dei colloqui è un cessate il fuoco immediato e il ritiro delle truppe dall’Ucraina”. A far parte della delegazione proveniente da Kiev anche il magnate russo in possesso anche di passaporto israeliano, Roman Abramovich, chiamato direttamente dall’Ucraina “per aiutare nei colloqui”.
Le dichiarazioni
Il presidente Zelensky pur vivendo un certo scetticismo sull’esito della trattativa aveva detto: “proviamo”. Sottolineando poi: “Il nostro obiettivo è quello di essere insieme a tutti gli europei e soprattutto di esserlo su base uguale”. Mentre da parte moscovita, Vladimir Medinsky ha dichiarato che “la delegazione russa è pronta a negoziare tutto il tempo necessario per raggiungere un accordo”