Crisi in Venezuela. Per Russia e Cuba gli Stati Uniti sono pronti ad intervenire militarmente. Intanto, la Casa Bianca annuncia che il presidente Donald Trump parlerà della vicenda lunedì alla Florida International University di Miami, dove si concentra la più grande comunità di venezuelani negli Stati Uniti.
L’accusa del Cremlino
Mentre il Venezuela continua ad essere ‘diviso’ tra due presidenti, Maduro che non ha rispettato l’ultimatum per la convocazione di nuove elezioni ‘libere e giuste’ e il presidente incaricato Guaidò, la Russia lancia accuse pesanti agli Stati Uniti. “Un crescente numero di segnali indica che per l’Occidente un golpe militare in Venezuela è divenuto prioritario”. Così la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova.
L’ipotesi
Stando al Cremlino il convoglio di aiuti umanitari statunitensi, che tramite la Colombia, dovrebbe arrivare in Venezuela potrebbe essere usato come “provocazione con vittime”. L’accusa: “La Casa bianca sta incoraggiando le forze militari all’ammutinamento”.
La denuncia cubana
Il presidente Miguel Diaz-Canel, alleato del presidente venezuelano in carica Nicolàs Maduro (anche se le elezioni che lo hanno portato al potere sono state considerate illegittime) è certo che gli Usa preparano un golpe militare. Lo dimostra lo spostamento di forze militari verso gli aeroporti di diverse isole caraibiche, all’insaputa dei rispettivi governi.
Maduro non indietreggia
“Gli aiuti umanitari sono solo uno show per giustificare un intervento militare – sostiene Maduro – il presidente del Parlamento che si è dichiarato presidente ad interim (il riferimento è a Guaidò ndr) assumendo i poteri dell’esecutivo è stato messo lì come un fantoccio per fare il lavoro del cavallo di Troia, ma non è andata come pensavano: il Venezuela è in pace”.
Conteiner nel porto di La Guaira
Intanto sono arrivati nel porto venezuelano circa 68 conteiner di medicinali che verranno distribuiti nel corso della settimana.