Russia, i media liberali contro l’arresto del reporter: “Siamo Golunov”

Il Cremlino stesso ha ammesso che sul caso "ci sono questioni da chiarire". "Stiamo monitorando attentamente come si sta sviluppando questo caso", ha detto il portavoce del presidente russo

carcere

MILANO“Io, noi, siamo Ivan Golunov”. Con questo identico titolo, i tre principali quotidiani economico-liberali russi, Vedomosti, Rbk e Kommersant, hanno aperto le prime pagine di lunedì. Manifestando la propria solidarietà nei confronti di Golunov, il giornalista agli arresti domiciliari dopo essere stato fermato la scorsa settimana con l’accusa di tentato spaccio di stupefacenti. I campioni di droga prelevati nel giorno del suo arresto si sono rivelati negativi, come ha fatto sapere il legale Dmitry Julay secondo cui gli esperti del ministero dell’Interno russo non hanno trovato sostanze narcotiche e psicotrope nei campioni presi dalle mani e dalle unghie del reporter.

La linea del Cremlino

Il Cremlino stesso ha ammesso che sul caso “ci sono questioni da chiarire”. “Stiamo monitorando attentamente come si sta sviluppando questo caso”, ha detto il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitrij Peskov. “Questo caso concreto – ha aggiunto – ha scatenato un gran numero di domande. Ci sono questioni da chiarire”.

Il ritrovamento

Giornalista del sito Meduza, noto per le sue indagini sulla corruzione nel comune di Mosca o per appropriazione indebita in settori opachi come il microcredito o ii funerali, Golunov ha ottenuto gli arresti domiciliari dopo essere stato fermato giovedì nel centro della capitale russa. Nel suo zaino sono stati trovati quattro grammi di mefedrone (una droga sintetica). Secondo gli agenti di polizia che affermano di aver scoperto grandi quantità di droghe durante una perquisizione nel suo appartamento. Secondo la polizia, il giornalista ha cercato anche di vendere “una quantità significativa” di cocaina e mefedrone.

L’arresto del giornalista Golunov

“Riteniamo che le prove di colpevolezza di Ivan Golunov, fornite dagli inquirenti, non siano convincenti e che le circostanze del suo arresto facciano pensare che sia stata eseguita con violazione della legge”, sottolineano RBK, Vedomosti e Kommersant nella loro dichiarazione congiunta in cui si ribadisce: “Non escludiamo che l’arresto e l’arresto di Golounov siano legati alle sue attività professionali”. Inoltre, il test del ‘lavaggio’ delle mani. Effettuato nel giorno del fermo e che è in grado d’individuare tracce di droga risalendo a due settimane dal primo contatto, è risultato negativo. Da questo, ha spiegato l’avvocato, segue che nel giorno del suo arresto il giornalista non ha preso, né toccato, sostanze stupefacenti.

La difesa del cronista

“Negli ultimi mesi Ivan era stato vittima di minacce collegate a un pezzo che stava scrivendo e noi sappiamo quale e immaginiamo da chi possano arrivare le minacce”, hanno scritto i responsabili di Meduza. Il cronista ha negato di aver mai visto le buste di droga sequestrate dalla polizia. Secondo il suo avvocato sarebbero stati gli agenti a piazzare le sostanze addosso al suo cliente, probabilmente nel momento stesso in cui lo hanno fermato.

Dall’arresto di Golunov, molti colleghi, inclusi i media ufficiali, ma anche artisti e politici, lo hanno sostenuto. Oltre 66mila persone hanno firmato una petizione per chiedere la sua liberazione sulla piattaforma Change.org. Da venerdì, decine di cittadini si succedono di fronte alla sede della polizia di Mosca per protestare con cartelloni, l’unica forma di manifestazione in Russia che non richiede la previa approvazione delle autorità.

La protesta

Per molti giornalisti e ong per la difesa della stampa, l’arresto di Ivan Golunov, che rischia fino a 20 anni di carcere, è un altro passo nella pressione sui media in Russia. Sabato sera, centinaia di persone si sono riunite attorno al tribunale dove un giudice doveva pronunciarsi sull’arresto richiesto dall’accusa. Grida di gioia hanno accolto gli arresti domiciliari.

Nella loro dichiarazione congiunta, Kommersant, Vedomosti e Rbk “richiedono una verifica dettagliata delle azioni della polizia coinvolte nell’arresto di Golunov (…) e la massima trasparenza durante lo svolgimento delle indagini”. “Seguiremo da vicino l’inchiesta (…) e chiediamo che la legge sia rispettata da tutti e per tutti”, aggiungono.

(LaPresse)

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