ROMA – Salgono i costi di gas e bollette per le sanzioni a Putin causa la violazione del diritto internazionale. Che l’Europa e Italia compresa dipendano dalla Russia per buona parte del gas importato non è certo un segreto.
La dipendenza
Dal 2014 ad oggi, ovvero dai tempi della prima crisi in Ucraina la dipendenza dei Paesi europei dal metano russo è addirittura aumentata. Erano anni in cui l’Unione europea importava già 30% del proprio fabbisogno di gas naturale. “Ad oggi – secondo Eurostat – si parla di una quota pari al 35% incrementata negli ultimi anni fino ad arrivare al 40% nel 2018. Addirittura due anni orsono si sono raggiunte incidenze del 43,9% nel 2020 e addirittura al 46,8% nella prima metà del 2021. Non a caso in Russia giungono circa 200 milioni di dollari al giorno per il petrolio da parte dei Paesi europei.
La criticità
Non a caso molti Paesi europei, in Primis Italia e Germania, non vorrebbero che una guerra tra i due Stati prendesse forma dando così vita a risvolti economici davvero complicati. E l’incremento dei consumi e degli investimenti verificatisi nel 2021 hanno contribuito “a un moltiplicarsi per quatto o cinque volte del prezzo del gas naturale in Europa nella seconda metà dell’anno scorso”.
La grande esportazione
La Russia negli ultimi anni ha registrato , grazie al metano ha registrato fatturati importanti anche tagliando le forniture. I dati di Gazprom mostrano che “in un giorno tipico di dicembre o gennaio fra il 2017 e il 2019 venivano messi nei gasdotti diretti anche all’Italia circa 240 milioni di metri cubi al giorno”. Poi però, spiega Gazprom “i quantitativi sono scesi a 100 milioni di metri cubi al giorno in dicembre scorso e a 53 milioni di metri cubi al giorno in gennaio” per registrare “una lieve risalita delle forniture nel mese di febbraio”. Intanto gli effetti degli attriti tra Russia e Ucraina hanno portato ad un incremento del prezzo del gas naturale in Europa parii al 7,5%. Quello del petrolio Brent, del 2,9%.