Russia-Ucraina, le sanzioni a Putin fanno salire i costi delle bollette

U.S. combat vehicles arrive at the Mihail Kogalniceanu airbase, near the Black Sea port city of Constanta, eastern Romania, Friday, Feb. 11, 2022. The first U.S. convoy of Stryker combat vehicles and military equipment arrived in Romania from Germany, as part of a White House move to send 1,000 U.S. land troops to Romania, as it looks to bolster defensive forces on the NATO alliance's eastern flank. (AP Photo/Andreea Alexandru) US combat vehicles arrive at the at the Mihail Kogalniceanu airbase, near the Black Sea port city of Constanta, eastern Romania, Friday, Feb. 11, 2022. The first U.S. convoy of Stryker combat vehicles and military equipment arrived in Romania from Germany, as part of a White House move to send 1,000 U.S. land troops to Romania, as it looks to bolster defensive forces on the NATO alliance's eastern flank. (AP Photo/Andreea Alexandru)

ROMA – Salgono i costi di gas e bollette per le sanzioni a Putin causa la violazione del diritto internazionale. Che l’Europa e Italia compresa dipendano dalla Russia per buona parte del gas importato non è certo un segreto.

La dipendenza

Dal 2014 ad oggi, ovvero dai tempi della prima crisi in Ucraina la dipendenza dei Paesi europei dal metano russo è addirittura aumentata. Erano anni in cui l’Unione europea importava già 30% del proprio fabbisogno di gas naturale. “Ad oggi – secondo Eurostat – si parla di una quota pari al 35% incrementata negli ultimi anni fino ad arrivare al 40% nel 2018. Addirittura due anni orsono si sono raggiunte incidenze del 43,9% nel 2020 e addirittura al 46,8% nella prima metà del 2021. Non a caso in Russia giungono circa 200 milioni di dollari al giorno per il petrolio da parte dei Paesi europei.

La criticità

Non a caso molti Paesi europei, in Primis Italia e Germania, non vorrebbero che una guerra tra i due Stati prendesse forma dando così vita a risvolti economici davvero complicati. E l’incremento dei consumi e degli investimenti verificatisi nel 2021 hanno contribuito “a un moltiplicarsi per quatto o cinque volte del prezzo del gas naturale in Europa nella seconda metà dell’anno scorso”.

La grande esportazione

La Russia negli ultimi anni ha registrato , grazie al metano ha registrato fatturati importanti anche tagliando le forniture. I dati di Gazprom mostrano che “in un giorno tipico di dicembre o gennaio fra il 2017 e il 2019 venivano messi nei gasdotti diretti anche all’Italia circa 240 milioni di metri cubi al giorno”. Poi però, spiega Gazprom “i quantitativi sono scesi a 100 milioni di metri cubi al giorno in dicembre scorso e a 53 milioni di metri cubi al giorno in gennaio” per registrare “una lieve risalita delle forniture nel mese di febbraio”. Intanto gli effetti degli attriti tra Russia e Ucraina hanno portato ad un incremento del prezzo del gas naturale in Europa parii al 7,5%. Quello del petrolio Brent, del 2,9%.

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