ROMA – Il premier Giuseppe Conte alle 15 sarà in audizione presso il Copasir. Dovrà chiarire su 007 e relazioni Usa nell’ambito dell’incheiesta ‘Russiagate’. “Dopo mi sentirò più libero per parlare. Ora lasciatemi il tempo di programmare il confronto con voi, ma sono disponibile a farlo subito”, ha detto ieri il presidente del Consiglio. Il capo del governo dovrà chiarire la sua versione dei fatti riguardo al ruolo svolto nelle indagini americane sul Russiagate e su un suo presunto via libera ai vertici dei servizi segreti italiani ad incontrarsi con il ministro della Giustizia statunitense William Barr. Conte dovrà chiarire i due incontri tra Barr e il capo del Dis (Dipartimento che coordina l’intelligence) Gennaro Vecchione, il vertice di Aisi Mario Parente e il generale Luciano Carta, a capo dell’Aise, i servizi segreti interni ed esterni.
Le presunte collaborazioni tra Usa e 007 italiani
La collaborazione sarebbe partita tramite l’ambasciata americana direttamente al Dis che poi avrebbe avvisato il premier nell’agosto scorso. Vecchione ha avviato poi accertamenti su richiesta del ministro di Donald Trump, Barr. Il 27 settembre c’è stato poi un incontro sull’esito delle verifiche. I servizi segreti italiani avrebbero quindi indagato per conto degli Stati Uniti. Le indagini degli 007 nello Stivale hanno riguardato la presenza in Italia di Joseph Mifsud. Di Mifsud, maltese che lavorò a Roma presso la Link Campus University, non si hanno notizie da due anni. E’ il professore della Link che per primo, nel marzo 2016, avrebbe svelato al collaboratore di Trump, George Papadopoulos, l’esistenza di mail compromettenti custodite dai russi per la candidata rivale di Trump Hillary Clinton.
Salvini attacca: “Servizi segreti fuori dalla politica”
“Mi aspetto la verità, non ero a quelle riunioni”, ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, alla vigilia della convocazione di Conte al Copasir. “Io – ha assicurato – non avrei mai organizzato un incontro tra una parte politica e i servizi segreti, le istituzioni dovrebbero essere tenute fuori dalla politica”.