MILANO – Il procuratore speciale per il Russiagate, Robert Mueller, ha dichiarato che il rapporto sulle indagini da lui condotte “parla da solo”, che “chiuderà formalmente l’ufficio” che è alla guida dell’inchiesta. E “allo stesso tempo, si dimetterà dal dipartimento di Giustizia per tornare a vita privata”. Lo ha dichiarato davanti alla stampa.
La tesi del procuratore Mueller
Il presidente “non può esser incriminato per un reato federale, mentre è in carica: è incostituzionale”. Quindi, “incriminare il presidente per un crimine non era un’opzione che potessimo valutare”. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore speciale per il Russiagate, Robert Mueller. Sottolineando che le sue indagini rientrano nell’operato del dipartimento di Giustizia, quindi “rientrano all’interno delle sue politiche”.
La testimonianza al Congresso
“Oltre a quel che ho detto oggi e a ciò che è contenuto nel mio lavoro scritto, non credo sia appropriato per me parlare ulteriormente delle indagini. O commentare le azioni del dipartimento di Giustizia o del Congresso”. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore speciale per il Russiagate, Robert Mueller, aggiungendo: “Si è parlato di una mia testimonianza davanti al Congresso. Qualsiasi testimonianza di questo tipo da parte di questo officio non andrebbe oltre il nostro rapporto, che contiene le nostre rilevazioni, analisi e ragioni delle decisioni che abbiamo preso. Abbiamo scelto quelle parole con attenzione e il lavoro parla da sé. Il rapporto è la mia testimonianza”.
Il ruolo del presidente Trump
“Se avessimo ritenuto che il presidente chiaramente non avesse commesso alcun crimine, l’avremmo detto”. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore speciale per il Russiagate, Robert Mueller.
L’attacco di Mosca al sistema politico
“Ufficiali dell’intelligence russa, parte dell’esercito russo, hanno lanciato un attacco coordinato al nostro sistema politico”, nel tentativo di “interferire con le nostre elezioni e danneggiare un candidato presidenziale”. Lo ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore speciale per il Russiagate, Robert Mueller. Citando anche “l’uso di sofisticate tecniche informatiche per violare i computer e le reti usate dalla campagna Clinton. Rubarono informazioni private, diffusero quelle informazioni tramite false identità online e attraverso WikiLeaks. La diffusione fu progettata e programmate nel tempo per interferire con le nostre elezioni e per danneggiare una persona candidata alla presidenza”.
(LaPresse)