Ryanair, nuova struttura di gruppo: O’Leary ai comandi fino a 2024

Il manager irlandese ha rinnovato fino al luglio del 2024

File photo dated 21/9/2017 of a Ryanair plane at Dublin Airport as the budget airline has agreed to buy a majority stake in LaudaMotion - the Austrian-based airline set up by former Formula 1 driver Niki Lauda. PRESS ASSOCIATION Photo. Issue date: Tuesday March 20, 2018. See PA story CITY Ryanair. Photo credit should read: Niall Carson/PA Wire

MILANO – Michael O’Leary resterà per almeno altri cinque anni ai comandi di Ryanair. Il manager irlandese, numero uno della compagnia aerea dal 1994, ha rinnovato fino al luglio del 2024 il proprio contratto. Come si legge nella nota che accompagna i risultati trimestrali della società. A cambiare sarà però il suo titolo. Nell’ottica di una riorganizzazione della struttura aziendale, O’Leary assumerà il ruolo di “group ceo”. E sarà dunque a capo del piccolo “senior management team” che supervisionerà lo sviluppo delle quattro linee aeree del gruppo. L’irlandese Ryanair Dac, la britannica Ryanair Uk, l’austriaca Laudamotion e la polacca Ryanair Sun, ciascuna dotata di un proprio amministratore delegato.

A dire addio sarà invece il presidente David Bonderman. Dopo essersi preso l’impegno di guidare il consiglio di amministrazione fino all’estate del 2020, il manager ha fatto sapere di non volersi ricandidare per la carica. Lo sostituirà Stan McCarthy – in passato già ceo del gruppo alimentare Kerry -, che ha accettato di diventare vice presidente dal prossimo aprile. Anche se, precisa la stessa Ryanair nel comunicato che illustra tutti questi cambiamenti, “quello di una leggenda come David Bonderman sarà un esempio molto difficile da seguire”.

L’annuncio della riorganizzazione interna arriva in concomitanza con conti poco positivi per il vettore irlandese. Il terzo trimestre dell’esercizio fiscale, che va da ottobre a dicembre, si è concluso con una perdita da 20 milioni di euro. Nonostante i progressi messi a segno sia sul fronte del traffico (+8% a 33 milioni di passeggeri) che su quello dei ricavi ancillari (+26%).

A pesare, spiega l’azienda, sono stati il calo delle tariffe media dato da un eccesso di capacità in Euro. E i costi più alti sostenuti alle voci carburante, personale e rimborsi ai clienti. “Una perdita di 20 milioni di euro nel terzo trimestre è deludente. Ma ci conforta il fatto che sia interamente dovuta a tariffe aeree più basse del previsto. E che quindi i nostri passeggeri si stiano godendo prezzi molto bassi, il che è un bene per l’attuale e futura crescita del traffico”, ha commentato a riguardo O’Leary.

I ricavi del vettore, nei tre mesi di riferimento sono intanto cresciuti del 9% a 1,53 miliardi di euro e la guidance per il 2019 nel suo complesso è stata confermata con un utile compreso nell’intervallo tra gli 1 e gli 1,1 miliardi di euro. Stima, questa, che esclude le perdite legate al periodo di startup di Lauda, ridotte da 150 a 140 milioni di euro. I dati relativi al traffico di gennaio, diffusi sempre in giornata, mostrano infine una crescita dell’11% a 10,3 milioni di passeggeri.

Marco Valsecchi (LaPresse)

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