S. Maria C.V., nasce un nuovo comitato per difendere l’ospedale Melorio

Comitato per l'Ospedale Melorio

Si rafforza la battaglia per l’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere. Nasce infatti un nuovo comitato civico a difesa del presidio ospedaliero “San Giuseppe e Melorio”.

Facendo seguito all’intervento promosso dall’opposizione consiliare nell’ambito dell’ultima assise comunale, tenutasi la scorsa settimana, in merito all’attuale preoccupante situazione dell’ospedale cittadino, si è tenuta l’altro ieri sera una riunione tra esponenti politici, associazioni civiche e cittadini proprio sulla complicata situazione del presidio medico. Tra i numerosi partecipanti all’incontro c’erano i consiglieri di opposizione Raffaele Aveta e Francesco Petrella.

“Nell’assordante silenzio che ha caratterizzato l’operato dell’amministrazione comunale sul tema della riapertura del pronto soccorso e sul rafforzamento dell’offerta sanitaria territoriale abbiamo ritenuto – hanno dichiarato i consiglieri e i promotori dell’iniziativa – ormai non procastinabile la costruzione di un più forte comitato sammaritano per la tutela dell’ospedale ‘San Giuseppe e Melorio’, aperto alla cittadinanza e a tutte le forze politiche”. Nei prossimi giorni saranno poste in essere una serie di iniziative sul territorio “al fine di rompere il silenzio ed il torpore che hanno contraddistinto l’attività politica dell’attuale amministrazione comunale” hanno poi aggiunto.

Presenti all’incontro politici ed esponenti sia del centro destra (Salvatore Mastroianni) che del centrosinistra (Gennaro Natale), oltre alle associazioni cittadine di Biagio Di Muro. Venerdì scorso il grido d’allarme per la sopravvivenza del Melorio approdò in consiglio comunale. Gli esponenti dell’opposizione Raffaele Aveta, Francesco Petrella, Rosario Graziano, Luigi Pardi e Italo Crisileo esposero uno striscione nell’aula consiliare per sollecitare, ancora una volta, l’amministrazione a farsi carico del problema, anche con azioni di interlocuzione politica presso le competenti sedi istituzionali. Adesso il fronte della lotta per l’ospedale si allarga.

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