CARDIFF – I familiari di Emiliano Sala devono attendere ancora diversi giorni per sapere se il corpo individuato nell’aereo rinvenuto in fondo alla Manica appartenga al calciatore o al pilota del velivolo. Oggi sono iniziate le operazioni di recupero, però le condizioni meteo permettono soltanto un’azione limitata.
Condizioni meteo proibitive
I componenti della squadra incaricata al recupero della salma e dell’aereo, la Air Accidents Investigation Branch, possono lavorare soltanto per alcune ore al giorno. Il portavoce ha rivelato che la priorità è recuperare il corpo. Nel caso fosse possibile, verrebbe recuperato il velivolo. Riportare in superficie l’aereo sarebbe l’unico modo per scoprire che cosa sia successo nella sera del 21 gennaio, quando Emiliano Sala, unico passeggero a bordo dell’aereo guidato da un pilota ultrasessantenne, spedì gli ultimi messaggi ad amici e famiglia.
Il mistero dell’aereo scomparso dai radar
Il calciatore era intento a raggiungere Cardiff per iniziare gli allenamenti con la sua nuova squadra, che l’aveva ingaggiato dal Nantes. Durante il viaggio, l’aereo è sparito dai radar. Nei messaggi spediti da Sala, era contenuta tutta la preoccupazione del calciatore per le condizioni dell’aereo. Infatti, il velivolo è stato ritrovato in fondo alla Manica. Raccolti 350mila euro per le operazioni di recupero. Molti dei quali sono frutto di donazioni. Tutti vogliono sapere che cosa è successo. E soprattutto se la famiglia avrà la possibilità di celebrare i funerali come si deve. Succederà soltanto nel caso il corpo senza vita trovato nell’aereo in fondo alla Manica appartenesse a Sala.