MILANO – Sul salario minimo “il tema è come si recepisce una normativa europea intelligente in modo intelligente nel nostro Paese. Non penso che dovessimo fare quello che ci diceva l’Europa solo quando dovevamo tagliare le pensioni, abolire l’articolo 18 o ridurre la spesa sociale. Se oggi l’Europa ci dice che è necessario costruire un sistema che tuteli anche i diritti i salari e rafforzi la contrattazione collettiva, penso che vada fatto nell’interesse delle persone che rappresentiamo e anche nell’interesse del Paese”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine di un incontro alla Camera del Lavoro di Milano sul tema della città metropolitana. “Nel nostro Paese ci sono salari bassi e vanno aumentati – ha spiegato Salvini – abbiamo una precarietà incredibile e troppi rapporti di lavoro a cui non si applicano i contratti nazionali di lavoro. Io penso sia giusto recepire la normativa proposta dalla Ue in Italia e fare una legge in cui si affronti sia il tema del salario minimo sia il fatto di dare valore generale ai contratti nazionali di lavoro” per garantire i diritti come “ferie e malattia” per tutti lavoratori “incluse le partite Iva”. “Questo vuol dire dare una legge sulla rappresentanza – ha precisato Landini – perché bisogna misurare la rappresentanza di chi fa i contratti sia nelle imprese sia nei sindacati e bisogna dare diritto ai lavoratori e alle lavoratrici di poter votare per approvare quei contratti”. “Il problema dei salari bassi lo stanno rilevando tutti – ha concluso Landini – e se si vogliono tutelare, vanno alzati e bisogna tutelare i diritti di tutti quei lavoratori a cui non sono sostanzialmente garantiti”.
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Salario minimo, Landini: “Facciamo quello che ci dice l’Europa”
Sul salario minimo "il tema è come si recepisce una normativa europea intelligente in modo intelligente nel nostro Paese.