ROMA – “Uno dei grandi problemi che abbiamo in Italia su cui bisogna intervenire è quello del lavoro povero: abbiamo il 12,3% degli occupati a rischio povertà e le categorie più a rischio sono i giovani fino a 29 anni e le donne. A pesare il basso livello delle retribuzioni, la precarizzazione e la sottoccupazione data da situazioni di lavoro temporaneo o part time involontario, e poi, ovviamente, il lavoro irregolare. Per cambiare questa situazione bisogna affrontarla. Con la nostra proposta di salario minimo stipendi più alti, tutele, diritti e lavoro vero. Questa è una misura che esiste già in 22 paesi UE su 28, su valori che oscillano in rapporto alla retribuzione media mensile”. Lo scrive il segretario Pd Nicola Zingaretti sul suo blog, dopo aver presentato questa mattina la legge in Senato.
Il problema
“L’Italia è uno dei 6 paesi UE che non prevede salario minimo perché da noi la contrattazione collettiva è molto forte e prevede non solo minimi contrattuali ma tutele e diritti per i lavoratori molto più estesi. Con questo provvedimento però andremmo a tutelare anche i lavoratori che non sono coperti dalla contrattazione collettiva e che sono tra il 10% e il 15%. E arginiamo anche un altro fenomeno che si sta diffondendo: quello dell’evasione contrattuale e del dumping sociale, che comprende una serie di comportamenti scorretti a svantaggio dei lavoratori. Difendiamo il lavoro vero e garantiamo la dignità e diritti dei lavoratori. Per farlo dobbiamo tenere aperto il dialogo con i sindacati e le organizzazioni datoriali e non abbassare mai la guardia su temi importanti come la giusta retribuzione e la tutela della sfera dell’autonomia collettiva”, aggiunge.
Le novità
“Ecco tre punti fondamentali della nostra proposta – scrive Zingaretti – Garantire la giusta retribuzione e l’applicazione dei contratti collettivi nazionali. Anche questo significa introdurre e garantire equità e giustizia: la giusta retribuzione deve essere quella stabilita dalla contrattazione collettiva. E dunque i trattamenti economici minimi sono quelli stabiliti dai contratti collettivi firmati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, a cui viene riconosciuto valore legale. Diciamo basta ai contratti pirata e a quelle situazioni in cui i lavoratori sono costretti ad accettare tutte le condizioni che vengono loro offerte perché non possono fare altrimenti. Il trattamento minimo tabellare va applicato erga omnes a tutti i lavoratori del settore. Un salario minimo di garanzia nei settori in cui manca una disciplina contrattuale di riferimento. La legge può istituire un salario minimo di garanzia secondo importi e modalità determinati da un’apposita Commissione. E poi – conclude – più controlli e un dialogo e un confronto continuo e costruttivo con i sindacati e la rappresentanza. Perché le decisioni vanno prese insieme. Ecco un esempio di cosa intendiamo quando diciamo: ora, prima le persone”.
LaPresse
Salario minimo, Zingaretti: “Nostra pdl difende lavoro e garantisce diritti”
"Uno dei grandi problemi che abbiamo in Italia su cui bisogna intervenire è quello del lavoro povero: abbiamo il 12,3% degli occupati a rischio povertà e le categorie più a rischio sono i giovani fino a 29 anni e le donne".