TORINO – È tempo di saldi estivi. Si comincia domani, 1° luglio, in Sicilia, mentre nel resto della Penisola si parte il giorno successivo. Fa eccezione la Provincia autonoma di Bolzano dove bisognerà attendere ancora fino al 15 luglio. Secondo le stime dell’Ufficio studi di Confcommercio, quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro, per un valore complessivo di 3,1 miliardi di euro. In tutto sono 15,4 milioni le famiglie che approfittano degli sconti per fare spese per un acquisto medio a persona che si aggira sugli 88 euro. Dal canto suo il Codacons stima invece saldi “all’insegna dell’incertezza” con caro-bollette ed emergenza prezzi a pesare sulle tasche degli italiani (circa il 60% è intenzionato ad approfittare dei saldi) per una spesa media a famiglia minore, che si aggira sui 165 euro. In ogni caso, “le vendite rimarranno al di sotto dei valori pre-Covid” e “non saranno sufficienti a recuperare il gap con il passato” (nel 2019 la stima dei commercianti era di un giro d’affari superiore ai 3,5 miliardi di euro”.
“Le stime di spesa media a famiglia per questi saldi estivi – sottolinea Giulio Felloni, presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio – sono in leggero aumento rispetto allo scorso anno e corrispondono al ritorno del turismo nazionale ed internazionale soprattutto sulle coste e nelle città d’arte”. Considerando il generale aumento dei costi e le previsioni di crescita dei listini delle prossime collezioni “i saldi estivi potranno rappresentare una vera opportunità”, evidenzia Felloni rimarcando che “il settore tessile, abbigliamento, calzature ed accessori, infatti, ha finora resistito all’incremento dei prezzi a fronte dell’importante crescita dei costi fissi aziendali per affitti, energia, carburanti, prodotti e servizi, dando alla clientela la possibilità di acquistare a prezzi veramente convenienti”. A questo proposito, “l’acquisto nei negozi di prossimità, rappresenta il vero sostegno ai nostri centri urbani in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale, aggiunge. Per Felloni non è “ammissibile una concorrenza sleale dei colossi del web che hanno, peraltro, beneficiato di un’importante rendita di posizione” e quindi l’invito è “che vengano quanto prima attuati gli accordi internazionali sull’entrata in vigore della global minimum tax. Già questo, sarebbe un primo passo verso un mercato più democratico”.
Per fare acquisti sicuri Federazione Moda Italia e Confcommercio ricordano che la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. Non c’è obbligo di provare i capi, decisione rimessa alla discrezionalità del negoziante, mentre i pagamenti con le carte di credito devono essere accettati. Inoltre, i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo ed è obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.