Salento: bambino rifiutato dalla scuola perché diabetico, la mamma denuncia

La preside spiega: serviva tempo per adeguarci alla nuova situazione

LECCE (Mariano Paolozzi) – Piccolo, ammalato e rifiutato. E’ la storia di un bambino di 9 anni, ammalato di diabete e per questo rifiutato per per alcuni giorni dalla scuola elementare che frequentava. Si tratta di un istituto comprensivo del Basso Salento. Escluso perché diabetico. E’ riammesso in classe solo martedì scorso, a patto che la mamma lo assista durante l’intero orario scolastico. A denunciare la vicenda è proprio la mamma del bimbo, che ha poi sporto querela contro la scuola.

La scuola, attraverso la dirigente scolastica dell’istituto, si è difesa rispondendo di non aver mai negato l’accesso all’alunno, ma di aver chiesto tempo perché non preparati a gestire eventuali emergenze legate alla malattia del piccolo.

Il rifiuto ‘perché diabetico’

La vicenda si è svolta in provincia di Lecce ed è iniziata il 9 aprile scorso. Soltanto l’8 maggio, pochissimo tempo fa, il bambino ha ripreso a seguire le lezioni con la condizione che la madre rimanga con lui tutto il giorno, per monitorarne la glicemia. A sostegno della famiglia del piccolo, si sono mobilitati in queste settimane il sindaco della città, servizi sociali, Asl, L’Associazione pediatrica diabetici del Salento (Apds Onlus) ed è stato informato l’Ufficio scolastico regionale. Il bambino è figlio di una coppia di origini marocchine e frequenta la terza elementare.

Lo scorso 9 aprile, era stato ricoverato con l’emergere della malattia: tornato a casa 8 giorni dopo, si è presentato a scuola il 23, dove è stato però rifiutato. La scuola, hanno spiegato alla famiglia, non era in grado di prendersi cura del bimbo in caso di emergenza. Da quel momento, si sono succeduti violenti litigi tra la madre del piccolo e un’insegnante, finita anche due volte al pronto soccorso per crisi di panico. In alcuni casi, sono dovuti intervenire i carabinieri e 118. Dopo questi fatti, l’insegnante aveva denunciato la madre, e sua volta la signora aveva denunciato alle forze dell’ordine l’intera vicenda.

Il rientro a scuola e l’abbraccio coi compagni

Dopo una serie di incontri tra le istituzioni coinvolte e la scuola, il bambino è staro riammesso a scuola martedì. “I suoi compagni lo hanno abbracciato. Ma lui continua a chiedermi perché lo abbiano cacciato. Lo hanno fatto sentire diverso, malato e questo, da mamma, fa male”, racconta la mamma del bambino. “Il rientro a scuola di un bambino dopo l’esordio del diabete di tipo 1 dovrebbe rappresentare il ritorno alla normalità dopo l’impatto devastante che tale esordio ha avuto sul piccolo e sulla sua famiglia. Quindi dovrebbe essere garantito il rientro in un ambiente scolastico sereno e in condizioni di sicurezza. Invece, il bambino e la sua famiglia si sono trovati in una condizione di non accettazione, di non inclusione”, spiega Francesco Medina, presidente APDS Onlus.

La preside della scuola, però, ci tiene a chiarire: “La signora ha trovato sempre nella nostra scuola le porte aperte e nella mia persona accoglienza e assistenza. Dopo una lunga assenza, si è presentata con il bambino senza prima avvisarci della nuova situazione, pretendendo che fosse la scuola ad assicurare la necessaria assistenza, ma noi non eravamo preparati”. “Ho subito scritto alla Asl, ho chiesto – ha aggiunto – all’amministrazione comunale un tavolo tecnico e sto predisponendo una circolare per chiedere al mio personale scolastico la disponibilità a formarsi per garantire un’assistenza adeguata”. “Nella nostra scuola abbiamo una forte presenza di stranieri e disabili e non abbiamo mai fatto mancare il nostro sostegno alle loro famiglie. La mamma si fidi della scuola, di chi l’ha sempre aiutata fino ad oggi”, ha concluso.

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