Scontro sui numeri per formare un nuovo governo tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Il primo ad attaccare è il leghista, che, parlando con i giornalisti in Senato, dice: Di Maio “da solo dove va…Voglio vederlo trovare 90 voti in giro, che dalla sera alla mattina si convincono. E poi 50 voti sono molti meno di 90”.
“Salvini dice che gli bastano 50 voti. Vuole fare il governo con i 50 voti del Pd di Renzi in accordo con Berlusconi? Auguri!”, la replica piccata del leader del M5s.
Nello scambio di battute a distanza si inserisce ironico Matteo Orfini. “Ragazzi, scusate se interrompo il vostro affettuoso corteggiamento…ma coi voti del Pd non farete alcun governo perché i nostri parlamentari staranno all’opposizione. Buon proseguimento”.
Nel frattempo si fa complicata anche la partita delle vicepresidenze delle Camere. Sembra saltato, infatti, l’accordo tra M5s e Pd, con i pentastellati che indicano Paola Taverna alla vicepresidenza del Senato. Tuttavia, il fatto di aver indicato un solo nome (su due che si possono esprimere) lascia aperto uno spiraglio per l’elezione di Anna Rossomando, il nome designato dai dem.
Qualcosa, in ogni caso, si è rotto, tanto che per le vicepresidenze della Camera il Pd voterà solo suoi candidati. A quanto si apprende da fonti interne al partito, la scelta è dettata dal mancato accordo sulle proposte avanzate dal M5s, che al Nazareno ritengono irricevibili.
E Renzi attacca: “Quando lo facevamo noi era una spartizione di posti, adesso che lo fanno loro è volontà popolare”.
L’opposizione resterà quindi fuori dagli uffici di presidenza? Salvini è chiaro sul punto. “Una forza come il Pd non può venire qui ad imporre, noi abbiamo avuto atteggiamento diverso. Noi lavoreremo per fare in modo che tutti vengano rappresentati, anche se il Pd punta i piedi”. E aggiunge: “Più disponibili di noi non c’è nessuno, ci siamo comportati come la sinistra non ha fatto 5 anni fa”.