Un incontro al Viminale tra Matteo Salvini, i governatori di Veneto e Lombardia, Luca Zaia e Attilio Fontana, e il ministro per gli Affari regionali Erika Stefani. Al centro della riunione l’autonomia tanto agognata dal Carroccio. Una sorta di federalismo in salsa post-Bossi.
Il capo della Lega ora ha i consensi e il peso politico giusto nel Governo per concretizzare quanto avevano provato i suoi predecessori fedeli ad Alberto da Giussano: Salvini raccolto le richieste delle Regioni che, nei prossimi giorni, finiranno in un documento di sintesi.
Il numero uno del Viminale si farà portavoce di quelle istanze per affrontarle e trattarle con Giuseppe Conte e Luigi Di Maio.
“Prendiamo atto – ha spiegato Salvini – che stiamo vivendo un momento storico: lo dimostrano le altre Regioni che hanno avanzato richiesta di autonomia. Pensiamo a Liguria, Piemonte, Campania, Toscana, Umbria e Marche. È una richiesta di buona amministrazione e di spesa trasparente che si sta diffondendo in tutto il Paese”.
Le Autonomie, con Tav e caso Diciotti (ora risolto), è stato uno dei nodi che hanno messo a dura prova la tenuta del governo.