ROMA – Grillo-Conte, c’è l’accordo sulla nuova struttura per salvare un Movimento oramai allo sbando. E così dopo una settimana burrascosa dove la scissione sembrava cosa fatta, in extremis viene ricucito lo strappo, con entrambe le parti felici: “Soddisfatto – ha scritto sui social Conte – ora ci sono tutte le condizioni per partire e rilanciare il Movimento 5 Stelle: piena agibilità politica del presidente del Movimento, netta distinzione tra ruoli di garanzia e ruoli di azione politica. È il momento di lasciarci alle spalle le ombre di questi giorni difficili”
Crimi ottimista
Il reggente del Movimento in questi giorni era apparso possibilista durante l’assemblea congiunta dei gruppi: “Il Movimento si dota di nuovi ed efficaci strumenti proiettando al 2050 i suoi valori identitari e la sua vocazione innovativa”. Conte e Grillo ringraziano i mediatori che hanno lavorato in questi giorni per la riuscita dell’accordo: con le parti: “Ringrazio anche i sette componenti del comitato che hanno portato avanti questa mediazione” ha scritto su Facebook l’ex premier. “Una chiara e legittimata leadership del Movimento 5 Stelle – hanno sottolineato i due – costituisce elemento essenziale di stabilità e di tenuta democratica del Paese”, danno dichiarato. Entrambi lavoreranno “ancora nei prossimi giorni per definire insieme gli ultimi dettagli e dare avvio alle procedure di indizione delle votazioni”.
Di Maio: “Via al nuovo corso”
Dichiara la propria soddisfazione anche il ministro degli esteri Luigi Di Maio: “Abbiamo sempre creduto nel dialogo e nella mediazione al posto dello scontro e della polemica. Giuseppe Conte e Beppe Grillo hanno appena concordato di dare il via al nuovo corso del Movimento. Grazie ai sei amici con cui abbiamo lavorato per raggiungere questo obiettivo. Si riparte. Grazie Beppe e Giuseppe, questa intesa è frutto della vostra volontà di tenere unito il movimento. Grazie anche agli altri sei componenti del direttivo per l’efficace lavoro svolto. Finalmente il Movimento può ripartire con una leadership forte. Grazie Vito, è stata una reggenza in un periodo difficile per il Paese, ma hai dato il massimo. Grazie per la solidarietà – ha concluso – per quello che mi è successo ieri” riferendosi alle minacce di morte ricevuta dall’Isis”. E ha poi aggiunto: “Grazie a chi ha atteso per dire come la pensa. Grazie a chi è rimasto in silenzio, aspettando questa assemblea per un confronto trasparente. Fino a oggi non avevo detto nulla sul tema, proprio perché speravo ci potesse essere un dialogo non a mezzo social. Ma un confronto serio tra di noi. Come da sempre avviene nel Movimento. E ringrazio tutti coloro che hanno scelto di aspettare questo momento per dire come la pensano”.
Le difficoltà
Di Maio ha poi sottolineato come quella appena terminata sia stata una “settimana difficile con un accento polemico nei confronti di chi in questi giorni si è schierato in pubblico da una parte o dall’altra. Settimana difficile- ha continuato – anche per quanto accaduto sul Decreto Dignità in Commissione. Invece di attaccare qualcuno ho preferito lavorare per cercare una soluzione. Grazie ai deputati della Commissione e ai sottosegretari competenti, abbiamo fatto un miracolo ripristinando il decreto Dignità così com’era nel Conte 2. Attaccare noi stessi, la nostra stessa forza politica, dove ci porta? Critiche sì, ma sempre costruttive. Perché qui tutti stiamo dando il massimo, senza sosta e con grande impegno. Ve lo assicuro. Col dialogo si trovano le soluzioni. Io sono qui per dirvi che noi ministri non cerchiamo scuse – prosegue -, ma allo stesso tempo vi chiedo di non credere alle leggende metropolitane o a fantomatiche pressioni arrivate. Almeno noi – ha aggiunto Di Maio – fidiamoci di quello che ci stiamo dicendo qua. Io mi fido di voi perché so bene che non fareste mai del male al Movimento”.
Lavoro sulla giustizia
Di Maio ha poi voluto sottolineare come in merito alla riforme sulla Giustizia presentata da Cartabia si sia fatto “del nostro meglio. Non abbiamo potuto ottenere tutto, ma sicuramente abbiamo fatto del nostro meglio, in un momento in cui il M5S è senza guida. Adesso lavoreremo in Parlamento. Senza l’accordo si rischiava di cancellare definitivamente e mandare in frantumi la nostra riforma della giustizia. Lasciatemi dire che proprio l’allungamento dei tempi per i reati contro la p.a. e di corruzione ha fatto saltare i piani del centrodestra. Hanno iniziato a dire che quello era un compromesso pericoloso. Noi abbiamo agito per migliorare la norma, abbiamo fatto il massimo. Con l’astensione avremmo perso la mediazione. Non è nel mio stile fare post contro amici, fratelli, compagni di mille battaglie politiche. Dopo che chiudi i social, i problemi restano. Se si commettono errori si chiede scusa, ma si agisce sempre in buona fede”.
Salvini: “Noi garanzia per il governo”
Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha sottolineato come, nonostante i cambiamenti all’interno del Movimento la Lega sia garanzia assoluta per il prosieguo della vita del Governo: “Noi siamo la garanzia per Draghi e Cartabia. Conte farà di tutto per mandare a casa Draghi perché accusa di avergli rubato il posto”. E nel caso Conte volesse buttar giù il Governo “cercheremo di impedirlo con ogni mezzo democratico. Facciano quel che credono, tanto il governo va avanti lo stesso”. E su potenziali divisioni all’interno dell’esecutivo ha aggiunto: “Mi auguro proprio di no. Vorrebbe dire che oltre alla pazienza avrebbe perso la speranza di cambiare il Paese. Davanti a noi abbiamo un’occasione straordinaria che lascerà il segno per prossimi vent’ anni. Sarebbe un delitto sprecarla, perché anche se Conte vuole mandare a casa Draghi, i 5 Stelle non vogliono rimanere senza lavoro e senza stipendio prima del tempo. Noi saremo al fianco di Draghi sino alla fine. Poi si voterà e avremo, spero, un governo a guida Salvini che come primo atto introdurrà la flat tax”.