ROMA – Il tema scottante dell’immigrazione fa crescere il gradimento del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il pugno duro spacca l’opinione pubblica, ma smaschera il doppiogiochismo dell’Ue che, dopo gli annunci, deve passare ai fatti. Dal presidente francese Emmanuel Macron alla cancelliera tedesca Angela Merkel, passando per il primo ministro ungherese Viktor Orban, Salvini ne ha per tutti e avverte: “O cambiamo le regole e l’Italia c’è, oppure diciamo no”.
Nessuno salga in cattedra
Salvini, ospite in diversi salotti televisivi tra ieri e oggi, si è tolto qualche sassolino dalle scarpe, ribadendo e difendendo quanto sostenuto fino a questo momento sul tema immigrazione. “Non si guarda in faccia nessuno – ha detto – Orban ha ragione quando dice che bisogna proteggere le frontiere esterne dell’Europa. Ha torto, lui come altri, quando l’Italia viene lasciata sola”.
La risposta a Macron
E ancora, la risposta al buon Macron. “Stando alle regole europee avremmo dovuto distribuire 47mila rifugiati tra paesi europei – ha ricordato – di questi ne abbiamo redistribuiti solo 12mila, Francia e Spagna sono quella che stanno più dietro. Orban ne ha presi zero, vero, ma ne doveva prendere 300. Invece il Macron che ci ha fatto lezione per 15 giorni, dicendo voi italiani siete insensibili e razzisti, ne doveva prendere 10mila e ne ha presi 600″. I conti non tornano.
Conte a Bruxelles
Il premier Giuseppe Conte parteciperà ai vertici Ue per far valere le ragioni dell’Italia, ma nessun contentino altrimenti il tavolo salta. Questa è la linea del ministro leghista. “Io sono ottimista. Credo che faremo un accordo soddisfacente sulla protezione delle frontiere esterne sulla carta sono tutti d’accordo. Bisogna vedere se dalle parole passeranno ai fatti invece che chiacchiere come da anni – ha sostenuto Salvini – L’Italia è un paese che regala ogni anno 6 miliardi all’Unione europea. Non posso pagare e prendere le dita occhi negli occhi. Non vorrei ridiscutere questo contributo. Conte, andrà a Bruxelles domenica. Poi giovedì prossimo per partecipare ai vertici previsti ma o c’è una proposta utile a difendere i confini, la sicurezza e i diritti dei rifugiati veri, o cambiano le regole, e l’Italia c’è, oppure diciamo no”.
Migranti, la ‘fortuna’ della Lega
La sovraesposizione mediatica di Salvini sul tema migranti è un toccasana per la Lega. Stando agli ultimi sondaggi, quelli di Piepoli e Ghisleri, la Lega è a percentuali insperate per gli stessi esponenti del carroccio. Dal 17% delle politiche il partito di Salvini è salito di dieci punti percentuali e più attestandosi intorno al 28% mentre il Movimento 5 Stelle è in calo.