TORINO – “Se la Lega vince in Piemonte la Tav si fa”. Dopo i recenti successi in Abruzzo, Basilicata e Sardegna, Matteo Salvini punta a piantare un’altra bandierina alle Regionali del 26 maggio conquistando Torino. Una partita particolarmente strategica per tutti e tre gli alleati, tanto che per tirare la volata ad Alberto Cirio, che mira a ostacolare le riconferma di Sergio Chiamparino, a lanciare la campagna elettorale è arrivato a Biella e Torino ‘il Capitano’.
Se è pur vero che Cirio è di Forza Italia, europarlamentare uscente, e che fino all’ultimo la sua candidatura è stata in bilico per perplessità in casa Lega, Matteo Salvini sa che in gioco c’è l’ultima regione del Nord produttivo ancora in mano al Pd.
Il risultato avrà un peso nazionale, anche in chiave dei futuri equilibri di governo
“Avere una Lega forte a Roma e a Torino è garanzia di avere una regione collegata col resto d’Europa”, promette il leader del Carroccio. Per il candidato del M5S, Giorgio Bertola, di fatto le probabilità di diventare governatore sono remote, ancor più dopo che l’esecutivo gialloverde non ha fermato la partenza dei bandi per la Torino-Lione. I No Tav della Valsusa, dove deve passare il supertreno e che erano una roccaforte pentastellata, hanno gridato al tradimento di Di Maio.
L’alta velocità è l’asso che si gioca Chiamparino, che si è intestato la battaglia per la realizzazione dell’opera e ha anche assoldato una delle ‘madamin’ Sì Tav, Giovanna Giordano, che hanno mobilitato sui social e in piazza migliaia di persone per chiedere che l’opera si faccia.
Non a caso replica al ministro dell’Interno che “le parole stanno a zero, i fatti dimostrano esattamente il contrario: è il governo Conte-Salvini-Di Maio, di cui fino a prova contraria lui è azionista di maggioranza, ad aver bloccato e rinviato ogni decisione sulla Tav, a lasciare impantanata al ministero dell’Ambiente la pedemontana di Biella e a non voler sbloccare l’Asti-Cuneo. I fatti dimostrano che solo se vincerà chi non ha mai scambiato infrastrutture con poltrone si potranno realizzare in Piemonte quelle opere necessarie per una crescita sicura che migliori il bilancio ambientale del nostro territorio”.
Salvini ha ribadito di essere per le grandi opere, ma a Roma, deve fare i conti con il M5S
Giorgia Meloni spera di approfittarne, ha organizzato la conferenza programmatica del partito proprio a Torino e punta a rosicchiare voti a destra alle Regionali e alle Europee per poi rilanciare la ‘proposta indecente’ al leader del Carroccio di un governo Lega-Fdi, in asse col governatore ligure Giovanni Toti, sempre più lontano da Forza Italia. Gli azzurri, dal canto loro, sperano, grazie a Berlusconi capolista alle Europee e a Cirio possibile governatore, di stoppare gli aspiranti transfughi e magari riguadagnare un po’ di centralità.
(LaPresse)