Ha ammesso la propria ingenuità. Matteo Salvini, nell’intervista rilasciata a Il Messaggero, ha confessato di aver sottovalutato Roma. Perché se l’avesse conosciuta meglio, se avesse individuato “i suoi centri di poteri”, dai dice di sentirsi estraneo, si sarebbe “mosso meglio”. Per rimediare, adesso, deve vincere in Umbria, “poi in Emilia Romagna e poi in Calabria”. E’ tornato a difendere l’autonomia per le Regioni, misura tra le cause della crisi dell’esecutivo penta-leghista. “Dal Nord al Centro e al Sud, l’autonomia fa bene a tutti. Quando torneremo al governo, ripartirà il progetto per dare l’autonomia alle regioni che la chiedono, così come prevede la Costituzione, ma sul ruolo di Roma dobbiamo ragionare meglio e lo faremo. Intanto, mandiamo via la Raggi… Non manca molto alla caduta del governo Conte 2” . Ed intanto prepara la manifestazione di sabato contro la maggioranza giallo-rossa: “Riempiremo le piazze.
“La gente – ha proseguito il leader leghista parlando a Il Messaggero – ha chiesto alla Lega di dare un segnale contro il governo truffa e contro l’accozzaglia delle dieci sinistre, ed eccoci qua”.
Mentre Salvini organizza la protesta, Giuseppe Conte difende la legge di bilancio ratificata dal Cdm: “E’ una manovra coraggiosa”, ha detto il premier al Corriere della Sera, che ha preso forma “nel segno della crescita pur avendo risorse limitate”. “Solo chi non l’ha letta può definirla pallida. E spinge l’Italia nel futuro. Abbassiamo le tasse – ha sostenuto il presidente del Consiglio – e con il cuneo fiscale diamo più soldi in busta paga ai lavoratori, circa 500 euro l’anno a persona”.
“Eliminiamo il super ticket. Ci sono 600 milioni in più per le famiglie, asili nido gratuiti e 100 milioni in più per i disabili. E poi – ha aggiunto il capo del Governo – c’è la madre di tutte le battaglie: la lotta all’evasione fiscale, che rappresenta un cambio di passo mai visto prima. E tutto questo senza aumentare l’Iva e non toccando quota 100”.
Al di là della difesa d’ufficio, il provvedimento ha diviso la maggioranza, ha scontento, ad esempio, Italia Viva di Renzi. Ma Conte dice di non temere ‘spallate’: “Sono abituato a lavorare con un orizzonte ampio. Abbiamo messo in piedi una serie di riforme che hanno bisogno di tempo per esplicare i propri effetti. I ribaltoni non mi preoccupano. E poi, abbiamo già visto ad agosto che mosse avventate e irresponsabili non pagano”.
Della manovra ha parlato al Sole 24 ore anche il ministro Roberto Gualiteri: “Su flat tax, lotta all’evasione, cuneo fiscale e clausole Iva abbiamo introdotto una discontinuità netta. Le discussioni – ha spiegato il ministro dell’Economia – sono fisiologiche in un governo di coalizione – sostiene Gualtieri – ma alla fine il voto sui provvedimenti è stato unanime”.