ROMA – Il ministro dell’Interno Matteo Salvini chiede ai prefetti un giro di vite sui migranti. Lo stesso componente del Governo ha annunciato ieri di aver diramato una circolare a prefetti e presidenti delle Commissioni per il riconoscimento della protezione internazionale. Salvini ha “personalmente richiesto velocità e attenzione nel dare accoglienza a chi scappa veramente dalla guerra ma anche nel bloccare” chi non ne ha diritto. Dopo le proteste, ha precisato che “donne incinte e bambini, se scappano dalla guerra, restano in Italia. Quello che voglio è una stretta sui finti permessi per finti rifugiati, che devono tornare a casa loro”. La dichiarazione è arrivata a margine della conferenza stampa con il vicepresidente del Consiglio presidenziale della Libia, Ahmed Maitig.
“Non ce l’ho con bambini e donne incinte”
“Si vergognino i disinformati che dicono e scrivono il contrario” ha aggiunto Salvini, che ancora una volta (sta diventando un ritornello) ha dichiarato di parlare da padre: “Faccio presente da papà che non ce l’ho con bambini e donne incinte”. “Il senso dell’iniziativa – spiega ancora il ministro – è limitare un abuso che va a discapito dei rifugiati veri”.
“I rifugiati non superano il 7 per cento”
Su 43mila domande esaminate, ha detto l’esponente del Governo, “i rifugiati sono il 7 per cento, mentre la protezione sussidiaria raggiunge il 5. Poi abbiamo la protezione umanitaria”. Questa è riservata “a limitati e residuali casi di persone che, pur non essendo in fuga dalle guerre, hanno necessità di una tutela. Ma rappresentano il 28 per cento dei casi che poi arriva al 40 con i ricorsi, decine di migliaia di persone. E spesso diventano la legittimazione dell’immigrazione clandestina”.