Il 30% che era iniziato a circolare ieri con gli exit-poll sarebbe stato un buon risultato, il 34% ‘ufficiale’ per la Lega, invece, ha confermato il successo annunciato nei sondaggi. Si invertono i ruoli tra Carroccio e Cinque Stelle. Il partito di Salvini ha sorpassato i colleghi grillini. E leader leghista è intenzionato ad usare quel risultato per dare un’accelerata ai suoi piani: “Abbiamo il cronoprogramma. Sull’autonomia il testo base è pronto. Il consenso della Lega al Centro e al Sud – ha dichiarato il capo del Viminale in conferenza stampa – ci dice di andare avanti”. Lo stesso discorso vale “per la Tav e le altri grandi opere. Gli italiani ci danno un mandato chiaro: andate a fate”.
Ma rompere con il M5Snon è nelle intenzioni del leghista: “Ho sentito il presidente del Consiglio. Ribadisco che la lealtà della Lega al contratto e al governo non è mai stata in discussione”
E sulle regole sui conti imposte dall’Ue è stato netto: “Non ho voglia di sfidare nessuno, non sto a impiccarmi a un numero o a una regoletta. Bisogna rivedere le politiche sulla crescita. Mi interessano i principi”
“In tutte e 20 le regioni italiani – ha proseguito il vicepremier – c’è almeno un Comune in cui la Lega supera il 40%. La Lega è primo partito a Riace e Lampedusa, stiamo parlando di Calabria e Sicilia, dove la sinistra ha scelto candidati anti-Salvini. Evidentemente l’immigrazione regolata non è solo un capriccio di Salvini ma è una delle battaglie che andremo a vincere nel nuovo Parlamento europeo”
Il capo della Lega si appresta a fare rete, a creare contatti e allenza con gli altri partiti sovranisti che ieri hanno ottenuto un buon risultato: “Ho sentito e scambiato prospettive con alcuni leader europei, Le Pen, Orban, Farage e altri. Per quel che riguarda gli equilibri del Parlamento europeo, vediamo se i Popolari si ostineranno a guardare a sinistra o se all’interno della famiglia dei Popolari e dei Conservatori ci sarà un tentativo di cambiare politiche. Poi a me interessa che questo voto serva a cambiare le regole”