SAN FELICE A CANCELLO – Dieci consiglieri comunali hanno rassegnato le dimissioni. Ieri mattina presso il notaio Rosa Nittolo di Cervino in dieci hanno firmato le dimissioni dalla carica di consigliere comunale. Poco dopo il presidente dell’Assise Corrado Colella le ha consegnate in Municipio. Con lui hanno formato le dimissioni contestuali Gelsomina Piscitelli, Clemente De Lucia, Tino D’Ambrosio, Gianluigi Carfora, Vincenzo Sgambato, Annibale Melchiorre, Angelina Rongone, Luciano Bernardo e Concetta De Lucia. Le dimissioni della maggioranza consiliare hanno messo la parola fine all’amministrazione del sindaco Giovanni Ferrara. A non firmare le dimissioni, seppur per motivi diversi, sono stati Gaetano De Falco, Francesco Fruggiero, Francesco De Lucia, Gennaro Ruotolo, Stefania Perrotta e Roberto Nuzzo. La Prefettura tra oggi e domani nominerà il commissario prefettizio che guiderà il Comune fino alle prossime elezioni, previste per il mese di giugno del prossimo anno. In Municipio ieri mattina Colella e il sindaco si sono incrociati. Il primo si apprestava a consegnare le dimissioni dei dieci consiglieri, il secondo stava svolgendo le normali incombenze istituzionale. Se i consiglieri D’Ambrosio, De Lucia, Carfora, Rongone e Sgambato avevano già lo scorso anno chiesto in un documento un cambio di rotta nelle attività amministrative per Melchiorre e Piscitelli si tratta di una scelta per molti versi a sorpresa. Corrado Colella invece, pur in veste di presidente del consiglio comunale, aveva già lasciato intuire che non era più sulla stessa lunghezza d’onda della coalizione che sosteneva il sindaco Ferrara. Negli ultimi giorni era circolata la voce di un imminente rimpasto in giunta. Secondo le voci che si sono rincorse ad entrare in giunta sarebbe dovuto essere Gianluigi Carfora a cui poteva andare la carica di vicesindaco, detenuta fino ad ieri da Orlando Savino. Che qualcosa non andasse per il verso giusto lo si era capito l’altro giorno quando all’appuntamento con il consiglio comunale non si era presentato nessuno. Era la prima convocazione. Ieri era prevista la seconda convocazione. Giovanni Ferrara fu eletto nel 2019. Il suo avversario fu Luciano Bernardo.
L’altro candidato sindaco, Emilio Nuzzo, fu estromesso dalla competizione: era incompatibile. La vittoria di Ferrara fu di larga misura; all’opposizione andarono solo 3 consiglieri del gruppo 5 Stelle: Bernardo, De Lucia e Nuzzo. Con il passare dei mesi però qualcosa in maggioranza si ruppe. In tre anni il sindaco ha rassegnato tre volte le dimissioni salvo poi ritirarle. La girandola degli assessori poi ha chiuso il cerchio di una fibrillazione politica in maggioranza che lo scorso anno portò alla formazione del gruppo di Italia viva prima e al ritiro della fiducia al sindaco da parte di cinque consiglieri municipali. Gli equilibri politici in maggioranza però si erano già guastati in occasione della nomina di tre assessori avvenuta lo scorso anno. Uno scollamento tra sindaco e parte della maggioranza che aveva costretto lo stesso sindaco a nominare tre nomi (Francesca Ferrara, Carmine Gagliardi e Carmela Miorino) che non erano apparsi espressione di nessuno dei gruppi politici che componevano la sua maggioranza. Il suo isolamento era già iniziato.