TORINO – “Servono urgenti ristori per le imprese più colpite dal caro-energia. Imprese, non dimentichiamolo mai, spesso già duramente provate dalla pandemia”. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in un’intervista a La Stampa. Sangalli apprezza il nuovo pacchetto di misure annunciato dal governo, “ma l’intensità degli interventi non è certo sufficiente – sostiene -. Occorre fare davvero di più”. Ed anche per questo chiede a Draghi di riavviare al più presto il dialogo sociale perché quello che si profila per la nostra economia è uno scenario “nero” con la crescita che frena bruscamente e l’inflazione che si impenna.
“Non siamo certamente tra i nostalgici di una concertazione rituale – prosegue Sangalli -. Ma rispetto allo scenario che si prospetta ed alle sfide che comporta, servono certamente scelte impegnative e responsabilità condivise”. Quindi “Il governo deve mettere in campo un metodo di lavoro stabile e strutturato con le parti sociali. Perché c’è davvero tanto su cui confrontarsi e fare rapidamente. Anche per sostenere i consumi con riduzioni mirate del prelievo Iva”.
“Oltre a frenare il caro-energia c’è bisogno di una risposta immediata attraverso nuovi aiuti di stato raccordati con la Ue. Aiuti in ogni settore economico colpito dalla crisi e che consentano compensazioni anche degli extra-costi determinati dal caro-carburanti e aiuti anche in materia di garanzie per l’accesso al credito e moratorie dei prestiti bancari. Poi, più in generale, in campo energetico sono necessarie diversificazione e sicurezza della provvista energetica del Paese, puntando all’indipendenza dalle forniture russe. Ed occorre una riforma organica della fiscalità per abbattere o ridurre il più possibile il peso di oneri generali di sistema, Iva e accise, che tra l’altro sono le più alte d’Europa”. Alla domanda con quali risorse, Sangalli risponde: “Occorrerà certamente far ricorso a un nuovo scostamento di bilancio”.
(LaPresse)