Sanità in Campania, il disastro di De Luca e il silenzio del ministro 5 Stelle

Entrambi si sono rifiutati di rispondere alle domande di 'Cronache'

(di Gennaro Scala)

NAPOLI – Nessuno pensi che, con sette pagine dedicate alla sanità, ‘Cronache’ non abbia pensato di dare spazio a chi, direttamente, la gestisce: il governatore e commissario ad acta Vincenzo De Luca e il ministro della Salute Giulia Grillo. Avrebbero potuto darci la loro versione dei fatti, spiegare ai lettori/elettori perché accadono certe cose, annunciare quali iniziative, ognuno per la propria competenza, ha in cantiere per garantire quello che è un diritto costituzionale, il diritto alla cura. Ma nessuno dei due ha voluto farlo. Direttamente contattati attraverso i loro uffici stampa, sempre solerti a diffondere veline e comunicati dai toni trionfalistici nel caso di De Luca, belligeranti nel caso della Grillo, entrambi hanno rifiutato le domande di ‘Cronache’. Il governatore ha annunciato l’invio “di una lista con tutte le cose che abbiamo fatto in questi due anni”. Lista che non è mai arrivata. Ma che comunque non avrebbe risposto alle domande che la stampa, megafono del cittadino, ha tutto il diritto di porre. 

Il silenzio del ministro Grillo

Il ministro, che già in passato si è sottratta alle nostre domande “perché prossima al parto”, ha fatto il bis, ma questa volta con una motivazione ben più clamorosa. “In questo momento preferiamo non rispondere – fonte ufficio stampa – rappresentiamo l’Italia e le sue istituzioni, le nostre parole potrebbero essere strumentalizzate. Ed è meglio evitare l’ennesima polemica con il governatore De Luca su questo tema. Ci impegniamo a parlare a tempo debito, ma in questa fase è più opportuno concentrarci sul lavoro, rispettando il nostro ruolo di rappresentanza. Per un commento di carattere più politico ci sono i nostri bravissimi consiglieri regionali, a cominciare da Valeria Ciarambino”. 
Perfetto. In nome della rappresentanza, il ministro che a favore di telecamere suggeriva a De Luca di cominciare a preparare le valigie, preferisce non richiamarlo alle sue responsabilità. Quando in Paese normale questa sarebbe stata l’occasione migliore per sottolineare la differenza. La realtà, e lo testimoniano i fatti, è che differenze non ce ne sono, tra ‘la Kasta’ e ‘i grillini’. La delusione più grossa che l’Italia abbia subito fino a questo momento. 

L’inciucio

Coloro che per anni hanno suonato la carica della novità, della trasparenza, della rottura col passato, del merito, dell’antipolitica, sono peggio dei democristiani secondo l’accezione negativa del termine. Senza la loro cultura politica però. Le poltrone piacciono a tutti, il potere logora chi non ce l’ha, ed ecco qua: l’inciucio è servito. Chi ha parlato di un accordo tra grillini e De Luca in materia di sanità ha la prova che qualcosa è accaduto. Del resto, se così non fosse, la testa del commissario-governatore sarebbe caduta il giorno dopo l’approvazione della legge che ne ha stabilito l’incompatibilità. E invece ancora nulla. 
Mentre la Grillo seleziona curricula – almeno così dice – per trovare l’uomo giusto da spedire in Campania, De Luca nomina primari fedeli e piazza suoi uomini nei posti chiave, a prescindere dalle competenze. E quelli nessuna legge potrà mai toglierli da lì, perpetuando un sistema che vive a scapito della salute delle persone. Eccola, la tanto decantata ‘rivoluzione’.

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