Sanità, scoperta la base dei commando. Ai gradini San Nicandro il ritrovo dei Sequino-Savarese

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Gradini San Nicandro

NAPOLI – Un luogo preciso per le radunate armate nel cuore del rione Sanità. I nuovi Sequino-Savarese avrebbero scelto l’angolo tra Gradini San Nicandro e via Villari come luogo di ritrovo per le batterie di fuoco. I carabinieri ne sono certi e hanno documentato gli incontri: scoperta la base dei commando nel centro storico. Non è stato semplice. Gli investigatori spiegano che siamo in un dedalo di vicoli molto stretti e scalinate, dove le auto e le moto delle pattuglie devono fermarsi. Ma dove non arrivano le pattuglie, ci sono le telecamere degli inquirenti. La videosorveglianza era stata installata in quel punto dopo le tensioni e l’escalation tra i Sequino-Savarese e i Vastarella. Questo luogo viene indicato dagli investigatori come punto di raccolta degli aderenti al gruppo Savarese-Sequino.

L’angolo tra via Villari e Gradini San Nicandro, luogo che, per le particolari caratteristiche morfologiche e per le difficoltà di accesso, si presta ad un’agevole attività di presidio e sorveglianza armata. Non solo. Da qui si può fuggire a piedi sui gradini. La Procura non ha più dubbi: l’analisi delle immagini riprese dalla telecamera di videosorveglianza in un ampio arco temporale (dal marzo 2024 a oggi) ha consentito di individuare un gruppo di soggetti contigui al clan Sequino/Savarese, che avrebbe assicurato il controllo armato del territorio della Sanità proprio partendo da questo punto.

Gli inquirenti hanno ricostruito lo scontro tra i Sequino-Savarese e i Vastarella negli ultimi tre anni. Un’escalation che avrebbe potuto portare a nuove tensioni. La sera del 20 giugno 2024 Alexandr Babalyan viene ferito a colpi d’arma da fuoco. Da quel momento una serie di ‘stese’ nei vicoli della Sanità. Una settimana fa l’ordinanza cautelare eseguita dai carabinieri, che hanno ricostruito le forti tensioni tra i due ‘cartelli’ e le scorribande armate, che hanno seminato il panico alla Sanità. Le accuse delineano un quadro di controllo militare del territorio: detenzione e porto abusivo di armi, con l’aggravante di aver agito per agevolare l’egemonia del clan Sequino-Savarese. I nomi degli arrestati sono Antonio Luis Amodio (24 anni), Alexandr Babaylan (26 anni, di origini russe), Gennaro De Marino (24 anni), Salvatore La Salvia (27 anni), Francesco Pio Massaro (22 anni), Danilo Peraino (27 anni), Ivan Zinzi (32 anni), difeso dall’avvocato Fabrizio De Maio e Ciro Esposito (39 anni).

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