Sanità, Speranza: le farmacie sono un patrimonio del Paese

"Le farmacie del nostro Paese sono state affianco agli italiani e alle istituzioni per dare le migliori risposte possibili, dobbiamo insistere su questo terreno se la sanità del futuro è una sanità di prossimità"

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse in foto Roberto Speranza

MILANO – “Le farmacie del nostro Paese sono state affianco agli italiani e alle istituzioni per dare le migliori risposte possibili, dobbiamo insistere su questo terreno se la sanità del futuro è una sanità di prossimità, capillarità, vicinanza come assi essenziali su cui vogliamo costruire il futuro del nostro Servizio sanitario nazionale, allora è del tutto evidente che insieme possiamo e dobbiamo lavorare per rendere ancora più centrale il ruolo delle farmacie in ogni angolo del paese ma soprattutto dove servono di più e penso all’impegno nelle aree rurali, impegno che dobbiamo sostenere come stiamo provando a fare”. È il messaggio di ringraziamento che il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha voluto inviare in occasione di ‘Cosmofarma’ dal 13-15 maggio a Bologna.

“Oggi la farmacia è un luogo più aperto – ha detto Speranza nel suo videomessaggio – che supera la funzione originaria di posto dove si somministrano e consegnano farmaci ai cittadini e diventa luogo dove il cittadino può trovare un’interfaccia con il Ssn. Durante la pandemia si sono caratterizzate per un impegno importante, penso al ruolo sui tamponi e per questo da poco abbiamo approvato la norma che rende strutturale l’impegno sulla vaccinazione non solo contro il covid ma anche quella antinfluenzale”.

“Tutti passi in avanti – ha continuato Speranza – che vanno in questa direzione: considerare le farmacie patrimonio del Paese e per questo abbiamo lavorato insieme sulla remunerazione, fatto passi in avanti anche nell’ultimo Documento di Economia e Finanza dove si segnalano obiettivi condivisi”.

Il ministro della Salute ha voluto in generale esprimere “un sentimento di gratitudine per il lavoro straordinario che i farmacisti hanno svolto in ogni angolo delle nostre regioni e del nostro territorio nazionale, siamo ancora dentro una battaglia, quella degli ultimi due anni, che io considero non conclusa e che ci ha visto fronteggiare il Covid. Ma abbiamo strumenti nuovi, nuova capacità di rispondere a questa fase non facile che abbiamo dovuto affrontare insieme”.

(LaPresse)

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