ROMA – “Senza salute mentale non c’è né ripresa né resilienza. Le politiche per la salute mentale sono infatti una parte improtante delle azioni necessarie per contrastare la pandemia da coronavirus e per promuovere sviluppo economico e sociale”. Così il Ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso della sessione di apertura dei lavori della 2a Conferenza Nazionale per la Salute Mentale. “Il nostro paese è considerato dall’Oms un importante punto di riferimento per la salute mentale, per più ragioni – ha ricordato -. Innanzitutto per la chiusura dei matrimoni civili, voluta con la legge Basaglia del 1978. Poi per la chiusura dei manicomi giudiziari concretamente avviata con la legge del 2014, la cui attuazione è ancora in corso e richiede ancora molto impegno. La chiusura dei manicomi costituisce nel panorama internazionale un motivo di riconoscimento del nostro paese, una scelta di civilità”.
“Ribadiscono – ha quindi aggiunto Speranza – che la salute mentale è una priorità per l’azione del nostro governo ed è questo il tempo giusto per una grande iniziativa, larga e partecipata, che rimetta questo tema al centro delle nostre politiche, a partire dal mandato luminoso dell’art. 32 della Costituzione”.
(LaPresse)