Sant’Antimo, ragazzina picchiata brutalmente da una coetanea: video virale sui social, la madre denuncia

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SANT’ANTIMO – Una scena di violenza inaudita ha sconvolto la comunità di Sant’Antimo, dove una bambina di appena 12 anni è stata aggredita in pieno giorno da una ragazza più grande, in quello che ha assunto i contorni di un vero e proprio pestaggio. L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi in una zona centrale del paese, è stato filmato con un telefono cellulare da una terza persona presente sul posto e successivamente pubblicato sui social.

Le immagini, divenute virali in poche ore, mostrano l’aggressione con una crudezza che ha suscitato rabbia e sgomento nell’opinione pubblica. Il video ritrae la ragazzina più grande che colpisce ripetutamente la vittima, che tenta invano di difendersi. Nessuno sembra
intervenire per fermare la violenza, mentre chi riprende resta spettatore muto, documentando l’intero episodio. Subito dopo l’aggressione, la madre della bambina si è recata dai carabinieri per sporge- re denuncia. La vittima, in stato di shock, ha riportato lesioni fisiche che sono
state giudicate guaribili con alcuni giorni di cure. Ma più profonde sono le ferite psicologiche, quelle che richiederanno tempo e sostegno per essere sanate. Sull’episodio indagano i militari della locale stazione dei carabinieri, che hanno già acquisito il video e avviato le prime
verifiche per identificare tutte le persone coinvolte, a partire dall’autrice dell’aggressione e da chi ha filmato e diffuso le immagini. Le forze dell’ordine stanno lavorando per ricostruire l’accaduto e comprendere il contesto in cui è maturato l’episodio.

Non si esclude che dietro il gesto possano esserci dinamiche di bullismo o contrasti nati sui social. Il caso ha riacceso il dibattito sul fenomeno della violenza tra adolescenti e sull’uso distorto delle piattaforme digitali, sempre più spesso teatro e cassa di risonanza di comportamenti aggressivi e prevaricatori. Pubblicare immagini di atti violenti non solo alimenta la spettacolarizzazione della crudeltà, ma rischia di trasformare le vittime in oggetti di derisione e isolamento. Nel frattempo, la comunità di Sant’Antimo si interroga. In molti chiedono maggiore vigilanza, più educazione al rispetto e un intervento deciso per fermare quella che non può più essere considerata
un’emergenza isolata. Servono strumenti efficaci per prevenire la deriva di una generazione troppo esposta alla violenza come forma di linguaggio e troppo spesso lasciata sola davanti a uno schermo.

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