ROMA – Si sente come Davide che con la fionda sconfisse Golia? “Ho alle spalle una coalizione armata di argomenti ben più potenti di una fionda e poi il gigante si è presentato con i piedi di argilla. Complicato batterli perché venivamo da una sconfitta pesante, ma partendo venti punti sotto, li abbiamo distanziati di diverse lunghezze. Certo, siamo stati favoriti dal clima verso questo governo…”. Lo dice Andrea Frailis, deputato del centrosinistra neoeletto in Sardegna, in un’intervista a ‘La Stampa’.
Dice che la gente è già stufa o che il palloncino si sta sgonfiando, come sostiene Renzi? “Assolutamente sì e anche in maniera più repentina del previsto – risponde – Il governo perde consensi e credibilità, non avrei creduto se non avessi toccato con mano. Ci sono sezioni del centro storico dove ho preso più voti io di loro, Lega e M5s, messi insieme. Non si deve cedere alla rassegnazione, tutto è possibile. Le suppletive non sono i tempi supplementari del 4 marzo, partiamo da zero, non ci sono rendite di posizione. Si sono cullati sugli allori e hanno perso male”.
Il nuovo governatore della Sardegna punzecchia il Governo
Come spiega l’aver battuto i Salvini, Di Maio e Berlusconi che sono venuti a sfidarla sul suo terreno? “Nell’aver interpretato il sentimento della popolazione. Ho incontrato migliaia di persone, nei mercati, nelle case, ho suonato qualche campanello… E la gente queste parate e le fanfare, tutto felpe militari e altro, non le ha gradite. Dopo i primi mesi, le persone hanno capito che il reddito di cittadinanza produrrà la metà dell’assegno promesso e che la platea dei pensionandi sarà ridotta. E questo ha pesato”, risponde Frailis.
Quanto alla possibilità di una lista unica a livello nazionale per le europee, “sono più per una federazione, una lista unica mi sembra un salto in avanti azzardato – spiega – Aver parlato di progressisti di Sardegna, una coalizione non presente da altre parti, è stata una scelta vincente, come non aver voluto nessuno dei big nazionali. Ora in Parlamento mi batterò per la lotta alla dispersione scolastica in cui abbiamo il primato nazionale. E per la partita dell’energia che è drammatica nella nostra terra”. Quanto al congresso Pd, dice, “mi pare di avere più attinenza con la mozione Zingaretti”. E su Renzi, conclude, “la sua stagione è stata una grande opportunità ma anche un enorme scudo sul quale sparare. Ha precorso i tempi e questo ha irritato molti”.
(LaPresse)