ROMA – Le Sardine battono un altro colpo, nonostante l’assenza dei quattro fondatori, ufficialmente impegnati a organizzare la mobilitazione a sostegno del ricercatore Patrick Zaky, arrestato e trattenuto in Egitto. La manifestazione della ‘branchia’ romana a Santi Apostoli, comunque, richiama la solita folla, mentre dal palco l’obiettivo principale resta sempre lo stesso: Matteo Salvini. E i suoi decreti Sicurezza, che “chiediamo di abolire”, ribadisce la portavoce del movimento calabrese, Jasmine Cristallo. Ma ci sono anche i Cinquestelle nel mirino, soprattutto dopo la polemica social innescata dal vice ministro dello Sviluppo economico, Stefano Buffagni, che in un post su Facebook pubblica la foto del palco e scrive: “È degli U2 o delle Sardine? Chi paga, chi hanno dietro, i Benetton?”.
Una frase che scatena l’ira degli organizzatori: “Buffagni, fatti vedere la prossima volta che ti facciamo vedere tutte le fatture e tutti i soldi raccolti dai romani”. Gli altri numeri, quelli che interessano di più gli organizzatori, sono quelli relativi alle presenze. Secondo i dati delle Sardine romane, nella centralissima piazza a due passi dal Vittoriano, laddove solo 24 ore prima si era riunito il popolo M5S contro i vitalizi, sono stati toccati picchi di 7mila persone: “E vista anche la posizione del palco, eravamo sicuramente molti di più della manifestazione di sabato”. Lo scopo dell’evento è quello di mandare un segnale per la rinascita di Roma. Un messaggio politico a un anno dalle prossime elezioni amministrative nella Città eterna, in cui le Sardine promettono di esserci e di fare la propria parte.
Non certo in sostegno dell’attuale sindaca, Virginia Raggi. È questo traspare dagli oratori che si alternano al microfono. Di sicuro non ci sarà appoggio al Movimento 5 Stelle, né al suo ex capo politico. “Mi vergogno molto in questi giorni a causa del nostro ministro degli Esteri”, attacca duramente il portavoce nazionale, Lorenzo Donnoli.
“Era vergognosamente a farsi selfie mentre ogni ora che passa Patrick è in mano ai suoi torturatori e manca la verità per Giulio Regeni”. La Sardina emiliana lancia un ‘j’accuse’ preciso: “Si fanno prevalere interessi commerciali con un regime dittatoriale come l’Egitto”. E rincara la dose: “Non sta a me giudicare Di Maio come uomo, ma come leader della nostra diplomazia è indecente”. Domani il movimento nazionale tornerà a riunirsi, perché ormai è in mare aperto e tocca ‘nuotare’. (LaPresse)