NAPOLI – E’ dai servizi basilari che si misura la civiltà di un Comune. La cura, l’attenzione nei confronti delle persone che formano, che fanno una città, rende vivibile un luogo. Purtroppo, nel caso di Napoli, il livello di attenzione nei confronti dei cittadini, specie di quelli più deboli e indifesi, resta ancora sotto lo zero. Arriva alla redazione di ‘Cronache’ la segnalazione di alcuni residenti di Scampia, da più di un mese alle prese con un problema piccolo che sta però creando enormi disagi, di tutti i tipi. Il problema è rappresentato dall’ascensore rotto dell’edificio 3 A che sorge in via Fratelli Cervi. Si tratta di una delle palazzine comunali in cui vivono quelli che fino a poco tempo fa erano gli inquilini delle Vele. Un guasto di facilissima risoluzione, di cui dovrebbe occuparsi Palazzo San Giacomo tramite la Napoli Servizi, che però resta misteriosamente irrisolto.
I disagi
Nonostante le domande e le richieste inoltrate al Comune da parte dei residenti, nessuno provvede alla riparazione di quest’ascensore. Un problema comune, che riguarda periodicamente tutti gli stabili di tutte le città del mondo. A Napoli, però, resta senza soluzione, e un intoppo minuscolo finisce con il condizionare le vite di decine di persone. Non si tratta, infatti, solo di portare le buste della spesa, salendo faticosamente a piedi fino ai piani più alti dello stabile. Un disagio non di poco conto, comunque, per le famiglie numerose che abitano in questo palazzo. Il problema principale riguarda gli anziani e i disabili inquilini dell’edificio, che da più di un mese sono letteralmente prigionieri in casa loro. Come la signora Patrizia, costretta sulla sedia a rotelle per problemi di salute. Per lei le cinque rampe di scale che la separano dal portone di ingresso del palazzo rappresentano un ostacolo insormontabile. Senza l’ascensore, di fatto, Patrizia non può uscire di casa. Non può respirare l’aria autunnale, scortata da una persona che bada a lei. Qualcosa di fondamentale per chi non possiede più la gioia del camminare sulle proprie gambe.
La ragazza incinta
Sua figlia è in dolce attesa, ma anche a lei è negata la gioia di vedere sua mamma. Per una donna in stato interessante, infatti, è meglio non affaticarsi troppo: non può, quindi, salire a piedi cinque piani con il pancione. Una semplice scheda elettronica danneggiata di un ascensore crea, da sola, tanta miseria. Un’ingiustizia contro la quale hanno deciso di alzare la voce, per Patrizia e per chi si trova nelle sue condizioni, gli altri inquilini che condividono il medesimo disservizio. Come Maria, la figlia di Patrizia, e ancora Angelina, Umberto e Maria. “Nei giorni scorsi abbiamo celebrato la festa dei nonni, ma a Scampia gli anziani sono segregati in casa. Nella nostra città non c’è alcun rispetto per gli anziani”, denuncia amaramente Umberto.
La segnalazione
Nei giorni scorsi il consigliere dell’Ottava Municipalità, Salvatore Passaro, ha segnalato la problematica al dirigente del Demanio e del Patrimonio del Comune di Napoli, chiedendo di intervenire con urgenza per la risoluzione del guasto. In attesa di una risposta e, ci auguriamo, della fine di questo problema, è necessario riflettere sulla gravità della questione. E cioè che Napoli è una città in cui i suoi abitanti sono costretti a ricorrere all’intervento di rappresentanti politici per risolvere una problematica ordinaria. E a contattare la redazione di un giornale per far sentire la propria voce. Una città in cui un piccolo disagio si trasforma in una montagna impossibile da scalare.
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