Scampia saluta i morti del crollo della Vela Celeste: il dolore delle famiglie

Naples 29-07-2024 Scampia torchlight procession for the three victims of the collapse in the Vela Celeste (Photo by Alessandro GarofaloLapresse)

NAPOLI – Piazza semivuota ai funerali delle vittime del crollo del ballatoio della Vela Celeste. “Colpa del caldo”, fanno sapere dal Comitato Vele. Il rito funebre è stato officiato dall’arcivescovo di Napoli, don Domenico Battaglia: “L’odore della morte e della paura pervade le vie e i cuori degli abitanti di Scampia“. C’è chi accusa un malore, chi urla, chi piange. Chi si rifugia dall’afa e in maniera composta prega per Roberto Abbruzzo, Patrizia Della Ragione e Margherita Della Ragione, vittime del crollo, e per le persone ferite ancora ricoverate in ospedale.

Gli abitanti di Scampia” – aggiunge monsignor Battaglia – “che per già molto tempo hanno subito etichette mediatiche frettolose e generalizzanti, che hanno tanto lottato per scrollarsi di dosso un’opinione pubblica che legge le situazioni con una superficialità spesso più attratta dalla decadenza del male che dai tanti segni primaverili di riscatto, oggi si ritrovano qui, insieme all’intera città, per piangere Roberto, Patrizia, Margherita e per pregare per la guarigione di Carmela, Martina, Giuseppe, Luisa, Patrizia, Mya, Anna, Greta, Morena Suamy e Annunziata, vittime di un crollo che va ben oltre le macerie di cemento e ferro, assurgendo a simbolo di un crollo sociale che deve essere arginato, prevenuto, evitato, non solo qui ma in tutte le periferie della nostra città, del nostro Sud, della nostra Italia! Periferie che possono rinascere, che possono diventare simbolo di una resurrezione possibile, come ci insegna proprio la nostra Scampia che, al di là di certe narrazioni parziali e stereotipate, ha saputo sempre rialzarsi, diventando un esempio di autentica resilienza e riscatto, grazie all’onestà e all’impegno di tanti suoi figli e figlie, Chiesa, società civile e istituzioni che, quando si alleano per il bene comune, possono compiere veri e propri miracoli”.

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