Le istituzioni europee provano a reagire all’inchiesta che ha travolto Bruxelles. La prima mossa è stata la destituzione dalla carica di vicepresidente dell’eurodeputata socialista Eva Kaili, agli arresti con l’accusa di corruzione. Decisione presa dal Conferenza dei presidenti e confermata quasi all’unanimità dall’Aula con 625 voti a favore, un contrario e due astenuti.
La presidenza dell’Eurocamera guidata da Roberta Metsola ha poi deciso che nulla sarà come prima e che “si avvierà un processo di riforma interna per garantire che la trasparenza e la responsabilità siano rafforzate” con il potenziamento delle norme del Parlamento sull’accesso ai suoi locali e alle sue riunioni e il monitoraggio e la pubblicazione del finanziamento delle organizzazioni e delle persone che hanno accesso all’istituzione.
In plenaria invece si è infiammato il dibattito sulla risoluzione che verrà votata giovedì, mentre dalla procura belga filtrava la notizia che anche il nome dell’eurodeputato belga (S&D) Marc Tarabella era stato fatto nei primi interrogatori dagli indagati. Sul fronte della Commissione è toccato al vicepresidente Margaritis Schinas, finito nell’occhio del ciclone per dei tweet in cui elogiava le riforme del Qatar e per le sue relazioni con il paese del Golfo, rispondere alle domande incalzanti dei cronisti e fugare i dubbi su un suo possibile coinvolgimento. “Ero alla cerimonia di apertura dei Mondiali come rappresentante della Commissione e da vicepresidente con delega alle politiche sportive”, ha affermato il commissario greco in conferenza stampa, dicendosi “indignato”.
“Tutte le mie dichiarazioni sono completamente compatibili al 100% con la politica della Commissione”, ha rimarcato. “Twitto e continuerò a twittare come segno di trasparenza. E grazie a Dio l’ho fatto, potete immaginare che tipo di critiche avrei ricevuto se non avessi twittato tutto ciò che ho inviato alla luce del sole”. E sui regali il commissario, che è stato anche primo portavoce della Commissione, rivela: “Ho ricevuto un pallone, una scatola di cioccolatini e qualche gadget dei Mondiali, tutti sotto la soglia consentita nel registro dei commissari”.
La Commissione, che ha già provato a far adottare un organismo etico indipendente, vorrebbe ora che anche le altre istituzioni lo adottassero, come fatto con il Registro per la Trasparenza, che Parlamento e Consiglio hanno impiegato cinque anni per adottarlo, ricorda Schinas. Infine nel 2023 verrà varato un pacchetto anti-corruzione, che la presidente Ursula von der Leyen aveva già annunciato nel suo discorso sullo stato dell’Unione.
“Se vogliamo risultare credibili quando chiediamo ai paesi candidati di rafforzare le loro democrazie, dobbiamo eliminare la corruzione anche all’interno dell’Unione”, aveva detto. “Ci deve essere tolleranza zero per la corruzione”, ha affermato la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, parlando davanti agli eurodeputati. “La corruzione è un crimine. Ciò mina la nostra democrazia, economia e società. C’è la presunzione di innocenza. Ma a chiunque accetti compensi, mazzette, tangenti dico: vergognatevi”, ha tuonato.(LaPresse)