Schiavone-Apicella, in 68 a rischio processo

Gli appalti di Ferrovie e la rete di imprenditori in affari con ‘a damigiana: i temi al centro dell’inchiesta

CASAL DI PRINCIPE – Le presunte ingerenze di Nicola Schiavone ‘o munaciello negli appalti gestiti da Rete ferroviaria italiana (con annessa ipotizzata corruzione di alcuni suoi dirigenti), la schiera di imprese che, grazie a vari prestanome, sempre ‘o munaciello avrebbe messo in piedi, negli ultimi trent’anni, con il fratello Vincenzo ‘o trick, per accaparrarsi subappalti da colossi delle telecomunicazione e dell’energia, i legami dei due germani con il clan dei Casalesi, l’ipotizzata fuga di notizie in relazione proprio all’inchiesta, condotta dalla Dda, sui business degli Schiavone, partita, dice l’accusa, da Francesco Chianese, funzionario della Banca popolare di Torre del Greco, la figura di Dante Apicella ‘a damigiana con la sua pattuglia di costruttori e rivenditori di materiali edili, grazie alla quale, dopo la condanna incassata nel processo Spartacus, avrebbe continuato ad avere un ruolo da protagonista nel tessuto economico di Terra di Lavoro: sono i temi, intricati, dell’inchiesta che ora rischia di portare a processo 68 persone. Il pm Graziella Arlomede, che ha coordinato l’indagine insieme al sostituto procuratore Antonello Ardituro, ha dichiarato conclusa l’attività investigativa preliminare e ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio. L’udienza preliminare prenderà il via il 14 settembre dinanzi al Tribunale di Napoli nell’aula bunker del carcere di Poggioreale.
Due i filoni che danno forma al procedimento: c’è quello su Rfi, portato avanti dai militari dell’Arma del Nucleo investigativo di Caserta, e quello sul mondo imprenditoriale di Apicella, seguito dagli agenti della Dia.
Agli imputati vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere semplice e di stampo mafioso, concorso esterno al clan dei Casalesi, estorsioni, corruzione, trasferimento fraudolento di beni, riciclaggio, rivelazione dei segreti d’ufficio e favoreggiamento. Nel collegio difensivo, tra gli avvocati impegnati, Giovanni Esposito Fariello, Umberto Del Basso De Caro, Alfonso Furgiuele, Carlo De Stavola, Angelo Raucci, Antonio Ciliberti, Claudio Botti, Mauro Valentino, Ferdinando Letizia, Pasquale Diana, Giuseppe Stellato, Alessandro Ongaro, Antonio Cardillo, Domenico Caiazza, Fabio Segreti, Maddalena Russo, Gianluca Giordano, Carmine Speranza, Alfonso Quarto, Michele Coronella, Emilio Martino, Lia Colizzi, Carlo Madonna, Vincenzo Maiello, Lucio Cricrì, Michele Riggi e Mirella Baldascino.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome