Schlein non ha più nessuno intorno, la segretaria pronta alle dimissioni

CASERTA (Francesco Pari) – Elly Schlein non ha più nessuno intorno. La svolta a sinistra della segretaria eletta grazie al sostegno alle primarie di Avs e 5 Stelle è riuscita nell’impresa di compattare le correnti dem contro di lei. Nelle prime settimane da leader dem ha puntato tutto sui temi cari alla sinistra più oltranzista, ha cercato alleanze solo nel campo giallorosso tagliando fuori tutto il mondo moderato che è uno degli assi portanti del partito, ha dichiarato guerra a cacicchi e capibastone in totale solitudine e senza alcuna efficacia. Così si è ritrovata da sola. E pensa alle dimissioni.

Pd fuori controllo

E anche le questioni locali evidenziano il fatto che il Pd non è sotto il suo controllo. “È questo il Partito che vuole, che continua a essere chiuso, in mano ai capi corrente. Noi non ci stiamo a questo, noi vogliamo la discussione nei circoli, il dibattito aperto, la discussione sulla linea politica su come ritrovare il consenso perso dei cittadini. Non ce lo stanno permettendo. Ma noi non saremo parte di questo modo di fare”. Queste le parole dell’aspirante segretario del Lazio Mariano Angelucci che denuncia il fallimento della lotta ai ‘cacicchi’ annunciata da Schlein nella campagna per le primarie. Si aspettava una risposta in giornata, Angelucci, che non è arrivata. Lo stesso è accaduto con tutte le altre. Persino la scelta degli uffici di presidenza dei gruppi parlamentari è diventata un calvario per la segretaria.

Gli screzi interni

Oggi sarà convocato quello del Senato, per provare a sciogliere le riserve, mentre ancora rinvii su rinvii per il gruppo dei deputati, con la questione della poltrona di Piero De Luca che è una sconfitta clamorosa per Schlein. A confermare il fatto che i dem si sono già stancati della segretaria, arrivano attacchi a ritmo quotidiano. Soltanto nella giornata di ieri, Rosy Bindi le ha dato della radical chic commentando la questione dell’armocromista che la segretaria ha voluto nel suo staff: “E’ una cosa forse tipica di una certa sinistra, quella più elitaria, certo non quella dalle radici popolari”. “Dobbiamo essere sinistra di governo e non di testimonianza. Ambientalismo? Sì ma pragmatico. Dialoghiamo con civici, M5s e Terzo polo: non si può vincere senza una grande coalizione”, ha aggiunto Paola De Micheli. “E’ fondamentale per Elly porsi in ascolto, serve un chiaro riconoscimento delle ragioni reciproche. Credo sia utile un confronto costruttivo per costruire una strategia sui temi più urgenti. Il Pd non abbandona il dialogo con i ceti produttivi”, ha completato il quadro Alessandra Moretti, le ultime due in interviste a Libero e a La Verità.

De Luca all’attacco

Attacchi continui. Contestazioni su tutta la linea. E anche in Campania la questione è sfuggita di mano con il governatore Vincenzo De Luca che neanche si spreca a criticarla. Di questo passo arrivare alle Europee senza scossoni potrebbe essere devastante per il partito e per lo stesso percorso politico della segretaria. Ha detto di voler “restare a lungo” e di “essere soltanto all’inizio” dopo la sconfitta alle Amministrative. Ma andando avanti le dimissioni saranno l’unica strada per evitare che il Pd si dissolva.
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