TORINO – Da Lenzerheide a Kvitfjell il filo conduttore è lo stesso. Ed è di colore azzurro. Federica Brignone non brilla sulle nevi svizzere, ma riesce comunque a conquistare con una gara d’anticipo la coppa di superG – è la prima donna italiana a riuscirci – approfittando dell’uscita di scena dopo poche porte di Elena Curtoni, l’unica che poteva impensierire la leadership della valdostana. A distanza di migliaia chilometri, in una mattinata da incorniciare per lo sci alpino nostrano, Dominik Paris ritrova la vittoria nella seconda discesa libera disputata in due giorni a Kvitfjell. Per ‘Domme’ si tratta del secondo acuto stagionale dopo quello a Bormio, in un podio regale completato dal leader di specialità Kilde e e dalla coppia svizzera Hintermann-Feuz, terzi ex aequo.
Il derby al femminile tutto azzurro si risolve dopo qualche curvone di un ostico supergigante, che aveva tradito le austriache Puchner, Raidler e Tippler. Curtoni parte bene ma esce di scena presto, dopo di lei Federica scende quindi con la ‘coppetta’ già in tasca. Il nono posto finale è dolce come non mai. “Sono contentissima, veramente. Finalmente riceverò la coppa sul podio – ha raccontato la 31enne di La Salle, prima italiana con tre coppe di specialità dopo quelle conquistate in gigante e combinata – Mi dispiace per Elena, ha fatto una stagione stratosferica. Non ho fatto una bella gara, ho sbagliato molto facendo errori e frenate. Son partita bene ma mi son sentita scivolare e ho fatto un grosso errore dove è uscita Elena”. Il successo è andato alla francese Romane Miradoli, mai sul podio nel circo bianco, davanti a Mikaela Shiffrin, che stacca Petra Vlhova nella lotta per la sfera di cristallo, e Lara Gut-Behrami. La svizzera beffa per appena due centesimi Marta Massino, quarta. L’annata di Brignone, che al traguardo ha ricevuto i complimenti di Roger Federer, ospite speciale a Lenzerheide, si chiude così con la coppa di superG e due medaglie olimpiche (argento nel gigante, bronzo nella combinata) ai Giochi di Pechino 2022. “Una grande stagione, una delle mie migliori, però la Coppa del mondo generale è di un livello superiore – ha ammesso – Due medaglie, la coppa di superg davvero tanta roba”.
Ritrova il sorriso dopo qualche passaggio a vuoto anche Paris, che all’indomani del decimo posto nella discesa di venerdì trova le linee giuste nella seconda libera di Kvitfjell. Gli altri uomini jet sono costretti ad arrendersi, a cominciare dal padrone di casa Aleksander Kile, secondo a 55 centesimi. “Oggi è andata davvero bene, tutto perfetto. Ho azzeccato tutte le linee e sono riuscito ad essere bello sciolto e ben solido sugli sci dalla partenza al traguardo. Ho messo insieme quello che avevo studiato durante le prove e ho fatto tesoro degli errori della gara di ieri – ha raccontato il ‘metallaro’ delle nevi – Oggi sono riuscito a farlo ed è davvero troppo bello stare di nuovo davanti a tutti. Ho faticato un po’ ultimamente, non riuscivo a rendere in gara per quello che è il mio potenziale e in molte gare non ho trovato il giusto feeling, ma oggi sono davvero felice per il mio risultato”. Per ‘Domme’ si tratta dalla 21/a vittoria in carriera, la 17/a in dicesa: il mito Gustavo Thoeni (24) è vicino. Soprattutto per un Paris ritrovato.
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