Scissione nel gruppo della Stadera dei Contini. Il pubblico ministero invoca condanne pesanti

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Pietro e Gioele Lucarelli

NAPOLI – Scissione nel gruppo della Stadera, una co- stola del clan Contini dell’Al- leanza di Secondigliano. Arrivano le richieste di condanna del pubblico ministero dopo il processo con il rito abbreviato. Il blitz della polizia un anno fa. Mano pesante del pubblico
ministero: ha invocato per Vittorio Albano 18 anni di reclusione, per Leopoldo Aprea 12 anni, Lucio Cammarota 15 anni, Feliciano Ciccarelli 18 anni, Rosario Mario De Martino 20 anni, Bruno Ferrioli 12 anni, Gioele Lucarelli 20 anni, Iolanda Lucarelli 12 anni, Antonio Lucarelli 13 anni, Pietro Lucarelli 20 anni, Salvatore Mari 12 anni, Nicoletta Mascaro 5 anni, Gennaro Ottaiano 14 anni, Giuseppe Pastore 4 anni, Salvatore Tolino 10 anni, Ciro Tropeano 5 anni, Marcella Spiniello 13 anni e Francesco De Angelis 4 anni.

Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti finisce il gruppo della Stadera, una fazione del clan Contini che si è divisa in due tronconi. A Poggioreale, i Contini erano riusciti ad allontanare i Mazzarella e rischiavano di perdere il controllo del territorio. In questo contesto, una paranza si era dichiarata indipendente. Secondo le indagini, questa nuova costola dei Contini aveva iniziato a operare autonomamente nel narcotraffico a Scampia, Ponticelli, ma anche a Casoria, in particolare nella località Cittadella. L’obiettivo era conquistare il sistema del narcotraffico a Napoli e provincia, ma questa ambizione ha scatenato l’ira dei vertici del clan. Una delle due fazioni era predominante nella zona del ‘Priatorio’, in via Stadera.

L’altra fazione, attiva a Casoria e in particolare nella località Cittadella, sarebbe stata guidata inizialmente da Carlo Finizio (fino al suo arresto, il 23 novembre 2021) e poi da Gioele Lucarelli. Questo secondo gruppo avrebbe cercato di costituire una realtà autonoma, puntando a controllare in monopolio Casoria e la Cittadella, dove gestivano lo spaccio al dettaglio e all’ingrosso. Da qui il nome di Gruppo della Cittadella. Anche Pietro Lucarelli, fratello di Gioele, è ritenuto uno dei promotori di questa scissione. Il loro tentativo di espansione ha portato a uno scontro armato.

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