Sclerosi multipla, colpisce i giovani adulti e soprattutto le donne

Foto Paolo lo Debole/LaPresse Siena

ROMA (Alfredo Stella) – La Sclerosi multipla patologia neurodegenerativa con lesioni a carico del sistema nervoso centrale può esordire a ogni età della vita, ma è diagnosticata per lo più tra i 20 e i 40 anni e nelle donne con maggiore frequenza che risultano colpite in numero doppio rispetto agli uomini. D un’indagine Doxa Pharma commissionata da Teva Italia sull’impatto della malattia sui pazienti, ma anche sui caregiver la patologia è indice di alcuni fattori, quali stanchezza, limitazione, rabbia, depressione e preoccupazione. Ma anche positività, fiducia, speranza e combattività.

Oggi la Sclerosi multipla è la seconda malattia neurologica nel giovane adulto e la prima di tipo infiammatorio cronico. Nella sclerosi multipla si verificano un danno e una perdita di mielina in più aree (da cui il nome «multipla») del sistema nervoso centrale. Numerose evidenze sia cliniche che sperimentali indicano che alla base della Sclerosi multipla vi è una reazione del sistema immunitario che scatena un attacco contro la mielina.

Tale attacco consiste in un processo infiammatorio che colpisce aree circoscritte del sistema nervoso centrale. E provoca la distruzione della mielina e delle cellule specializzate, gli oligodendrociti, che la producono. Queste aree di perdita di mielina (o «demielinizzazione») dette anche “placche”, possono essere disseminate ovunque negli emisferi cerebrali, con predilezione per i nervi ottici, il cervelletto e il midollo spinale. Alla base della SM dunque vi è un processo di demielinizzazione che determina danni o perdita della mielina e la formazione di lesioni (placche). Le quali possono evolvere da una fase infiammatoria iniziale a una fase cronica, in cui assumono caratteristiche simili a cicatrici, da cui deriva il termine «sclerosi».

Le cause

Cosa generi la Scòerosi muòtipla è ancora da definire. Tuttavia le evidenze scientifiche indicano che la malattia origina da una combinazione di fattori ambientali e genetici. Ecco perche ancora oggi la Sclerosi multipla appartiene al gruppo delle malattie multifattoriali, patologie complesse la cui natura è legata a questa doppia componente.

La ricerca

In questi ultimi anni la ricerca ha fatto grandi passi nel chiarire il modo con cui la malattia agisce. Ha permesso così di arrivare a una diagnosi e a un trattamento precoce che consentono alle persone colpite di mantenere una buona qualità di vita per molti anni. La Sclerosi multipla è complessa e imprevedibile, ma non riduce l’aspettativa di vita, infatti la vita media delle persone ammalate è paragonabile a quella della popolazione generale.

I sintomi

La sclerosi multipla (SM) può presentarsi in vari modi e variano da variare da persona a persona. E in uno stesso individuo ve ne sono alcuni che si ripetono in maniera più frequente, in particolare all’esordio.

Tra questi, i più ricorrenti sono:

  • disturbi visivi: intesi come un calo visivo rapido e significativo o uno sdoppiamento della vista o come movimenti non controllabili dell’occhio;
    • disturbi delle sensibilità: rilevanti e persistenti formicolii, sensazione di intorpidimento degli arti o perdita di sensibilità al tatto, difficoltà a percepire il caldo e il freddo;
    • fatica e debolezza: percepita come difficoltà a svolgere e a sostenere attività anche usuali, perdita di forza muscolare.
La cura

“Oggi abbiamo più di 10 farmaci a disposizione – dice Eleonora Cocco, professore associato di neurologia e responsabile del Centro sclerosi multipla di Cagliari – e possiamo così personalizzare la cura. Per esempio per la donna che vuole avere un figlio ci sono farmaci che non influenzano la fertilità o che vanno bene anche in gravidanza L’ultima frontiera per curare la sclerosi multipla punta a potenziare il sistema immunitario. Un farmaco per riparare le lesioni. Cellule staminali per rimpiazzare quelle danneggiate. Una dieta particolare che abbatte il numero di crisi. Le nuove strade della ricerca sulla sclerosi multipla hanno lo stesso comune denominatore: stimolare l’organismo a reagire alla malattia. E si aggiungono alle strategie terapeutiche recenti che hanno permesso risultati inimmaginabili fino a 20 anni fa”.

I dati

Nel mondo si contano circa 2,5-3 milioni di persone affette da sclerosi multipla, di cui 600.000 in Europae circa 114.000 in Italia. La distribuzione della malattia non è uniforme. E’ più diffusa nelle zone lontane dall’Equatore a clima temperato, in particolare Nord Europa, Stati Uniti, Nuova Zelanda e Australia del Sud. La prevalenza, al contrario sembra avere una progressiva riduzione con l’avvicinarsi all’Equatore.

Con la malattia l’aspetto più colpito è la sfera personale. Il 40% è insoddisfatto sul mantenimento dell’autonomia e della possibilità di viaggiare, il 25% ha difficoltà nel progettare il futuro.

Tra le pazienti di sesso femminile, più del 50% soffre per la difficoltà di pianificare una gravidanza e nell’allattare un figlio.

Tra i caregiver, invece, è emerso come l’assistenza a una persona comporti un aumento dei livelli di stress (57%) ma anche un rilevante impatto economico (41%) oltre che psicologico (53%).

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