Proseguono da giorni le ricerche di Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane residente a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, della quale non si hanno più notizie da settimane. Oggi i carabinieri hanno diffuso il video del 29 aprile, in cui compaiono alcuni parenti della ragazza (tra cui il cugino fermato a Nimes, in Francia, qualche giorno fa) che, secondo le ipotesi investigative, potrebbero essere stati ripresi mentre si dirigevano a scavare una fossa, nei pressi dell’abitazione della famiglia. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, nei prossimi giorni, in base anche alle condizioni meteo, per le ricerche della ragazza, potrebbe essere utilizzato l’elettromagnetometro.
La Procura: “Forse ingannata dai familiari, è ancora possibile trovare il corpo”
“Credo si possa pensare che l’abbiano, per così dire, abbindolata facendole credere che avevano il biglietto per loro stessi e non per lei e che fosse certa di non dover andare in Pakistan. Questo, forse, l’ha rassicurata per tornare”. Lo ha dichiarato Isabella Chiesi, procuratore reggente di Reggio Emilia, commentando il caso Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane e residente a Novellara, nel Reggiano. Da settimane si cerca il suo corpo e per Chiesi potrebbe essere ancora possibile individuarne i resti: “Un mese sotto terra è un periodo che consente di ritrovarli. Gli strumenti utilizzati danno anche conto della discontinuità del terreno”.
Il rifiuto del matrimonio combinato
Nel novembre 2020, la 18enne aveva chiesto aiuto agli assistenti sociali dopo essersi opposta a un matrimonio combinato. Trasferita in una comunità educativa, nel Bolognese, la giovane qualche settimana fa era rientrata in famiglia e da quel momento, di lei, non si è saputo più nulla.
Indagati i familiari
La procura di Reggio Emilia ha indagato cinque familiari della ragazza: oltre ai genitori, rientrati in Pakistan a inizio maggio, anche due cugini e uno zio, sospettato di essere l’esecutore materiale del delitto. In una chat l’uomo, di 33 anni, scriveva a un conoscente che con la nipote era “stato fatto un lavoro fatto bene”. Tutti, tranne il cugino fermato Oltralpe, sono ancora irreperibili.
Saman non è in Belgio
A più di un mese dalla sparizione di Saman Abbas, la procura della città emiliana ha fatto sapere, questa mattina, che la giovane non si trova in Belgio, come riferito dal padre nei giorni scorsi, raggiunto telefonicamente in Pakistan da Il resto del Carlino. Tramite il servizio di Cooperazione internazionale, istituito dal ministero dell’Interno, infatti, la polizia belga ha svolto alcune verifiche e a seguito di indagini e accertamenti ha confermato l’assenza della ragazza sul territorio. Inoltre, in base a quanto confermato da alcune fonti investigative, un conoscente della 18enne, residente in Belgio, sentito dalle autorità locali, ha confermato di non vederla da tanto tempo. La ragazza, a novembre 2020, aveva chiesto aiuto agli assistenti sociali, dopo essersi opposta a un matrimonio combinato. Dopo essere stata portata in una comunità educativa, nel Bolognese, era rientrata dai familiari in aprile. Secondo Isabella Chiesi, procuratore reggente di Reggio Emilia, potrebbe essere stata abbindolata dai familiari, che ora risultano indagati per la sua sparizione.
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