Scomparso il regista Ermanno Olmi

L’uomo era ricoverato da alcuni giorni presso l’ospedale di Asiago

olmi ermanno

MILANO (Maria Teresa Perrotta) – Bergamo, Treviglio, Milano. Sono state molte le città in cui il regista Ermanno Olmi ha lasciato una parte di sé, ha vissuto ed ha lavorato per lunghi anni. Oggi, all’età di 86 anni ci lascia con un’eredità culturale importante soprattutto nel mondo del cinema. Appena 28enne debuttò sul grande schermo con il lungometraggio “Il tempo si è fermato” nel quale emerse quella che sarebbe stata la sua cifra stilistica: il mondo bucolico, i temi afferenti alla sfera rurale e il rapporto con la natura. Su tale scenario si muovevano personaggi umili, con i loro sentimenti semplici, per la cui rappresentazione spesso il regista preferiva impiegare attori non professionisti. Proprio l’attenzione che Olmi rivolse al territorio, unita all’essere spesso operatore dei suoi film, oltre che regista, gli valse la forte vicinanza a Pier Paolo Pasolini da parte della critica.

Il successo di Olmi al Festival di Cannes

Ma il riconoscimento internazionale arriva con il film “L’albero degli zoccoli” (1978) grazie al quale il regista ottenne la Palma d’oro del 31° Festival di Cannes e il Premio Cèsar per il miglior film straniero. L’opera mette in scena ancora una volta gli ideali contadini ai quali il regista rimarrà indissolubilmente legato per tutta la vita. Il film utilizza la lingua bergamasca proprio a voler sottolineare l’unione con la terra natia. Anche lo sfondo paesaggistico fu fedele alla vita del regista: le riprese vennero effettuate nei paesini della pianura bergamasca.

Le ultime produzioni cinematografiche

Nell’ultima fase della produzione cinematografica Olmi è capace di stupire gli spettatori ancora una volta. L’ambientazione delle sue opere si estende al filone storico, fiabesco, e anche documentaristico con produzioni che conobbero anch’esse un importante successo. Una carriera ricca di riconoscimenti fra cui il Leone d’oro ottenuto per ben tre volte: nel 1987 per “Lunga vita alla signora!”, nel 1989 per “La leggenda del santo bevitore” e nel 2008 alla carriera.

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