Scontro Di Maio – Conte, il Movimento 5 Stelle rischia di implodere

Ricciardi: “Serve un chiarimento politico capire le motivazioni che hanno fatto emergere comportamenti non lineari"

Giuseppe Conte (Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse)

ROMA – Rischia di implodere il Movimento Cinque Stelle con lo scontro Di Maio – Conte. Tensioni tra i due che si sono acuite durante l’elezione del Capo dello Stato.

Il guanto di sfida

E’ stato Luigi Di Maio a lanciare il guanto di sfida all’attuale presidente del Movimento: “Io non commento quello che sta accadendo nelle altre forze politiche – ha detto l’attuale ministro degli esteri – credo soltanto che anche nel M5s serva aprire una riflessione politica interna”. E sulla rielezione al Quirinale di Sergio Matterella ha sottolineato: “Non vedo vincitori politici, l’unico che ha vinto il Paese. La rielezione di Sergio Mattarella viene dal basso e voglio ringraziarlo per il suo senso delle istituzioni e per il suo sacrificio. Però ci dobbiamo dire alcune cose di questi giorni. Alcune leadership hanno fallito, hanno creato tensioni e divisioni, e invece noi dobbiamo lavorare per unire”.

Il pomo della discordia

L’attrito tra i due si sarebbe acuito allorquando Giuseppe Conte ha avviato da solo la trattativa con il leader della Lega, Matteo Salvini per sponsorizzare Elisabetta Belloni, capo dei servizi segreti, al Quirinale. “La politica in questi giorni è rimasta vittima di sé stessa. Lo stallo lo ha risolto il Parlamento con i Grandi elettori, anche grazie all’aiuto di Mario Draghi. Deve restare a Chigi, è il più alto profilo per gestire la crisi che stiamo vivendo. Dobbiamo metterci al lavoro da domani per le sacrosante priorità del Paese. Spero che nessuno da domani si metta ad alimentare i giochini e le tensioni”.

Il batti e ribatti

La replica del vice di Conte, Riccardo Ricciardi, non si è fatta attendere, con l’attacco dell’ex capo politico: “Anche lui dovrà rendere conto di alcuni passaggi”. E ha poi aggiunto: “Serve un chiarimento politico capire le motivazioni che hanno fatto emergere comportamenti non lineari. Se alcuni gruppi ritengono di fare politica dentro i palazzi, questo non rappresenta il vero M5s”.Nella diatriba ha voluto dire la sua anche Alessandro Di Battista in difesa di Conte che ha scritto sui social: “Da anni è necessaria una riflessione politica all’interno del Movimento ma è vigliacco mettere oggi sul banco degli imputati l’ultimo arrivato che al netto di idee diverse su alcune questioni considero persona perbene e leale”.

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